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Doina Matei libera, la disperazione della nonna di Vanessa

Parla Quirina Di Paolo, nonna della vittima: "Lo sapevamo, si rinnova solo la piaga quando ce lo ricordate"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Sapevo che non avrebbe scontato nemmeno 16 anni, in Italia funziona così. C’era da morire di rabbia“. A parlare è Quirina Di Paolo, 79 anni e nonna di Vanessa Russo, la ragazza uccisa con un ombrello alla stazione Termini di Roma nel 2007.

Doina Matei, condannata a 16 anni di carcere per aver ucciso la ragazza colpendola in un occhio con l’ombrello, è stata rilasciata pochi giorni fa per buona condotta. Secondo quanto riferisce la nonna di Vanessa in un’intervista al Messaggero, la famiglia però lo sapeva già da tempo. “Doina Matei? È almeno da un anno che è uscita, lo sapevamo, per noi è roba vecchia, si rinnova solo la piaga quando ce lo ricordate”.

Un calvario, quello della famiglia, che è arrivato al culmine con la notizia della scarcerazione anticipata: “Non c’erano altre notizie brutte da darci, l’ergastolo ce l’abbiamo noi mica lei“, ha commentato l’anziana signora. Parlando del libro scritto da Doina Matei sulla sua esperienza, ha risposto: “Ha scritto un libro, ha detto che quando usciva sarebbe andata sulla tomba di mia nipote, ma che ce va a fa? Tornerà a fare il suo mestiere”.

Per la famiglia Russo, il processo è stato un calvario. “Non credo più nella magistratura, nella politica, nessuno ci ha aiutato”, ha affermato Quirinia. “Il rammarico è che ha pagato davvero poco. Se gli avevano dato sedici anni se li doveva fare tutti. Ma con la storia dei figli e della buona condotta è andata così. Non mi va di dire cose cattive, lasciamo perdere. Dico solo che da Torino l’avevano cacciata, aveva il foglio di via, se l’avessero rimpatriata non sarebbe venuta a Roma e non avrebbe incontrato mia nipote. E Vanessa sarebbe ancora viva. Invece è venuta qui, e adesso penso che stiamo messi peggio di prima”.

Una ferita, quella della morte di Vanessa, che ha causato molto dolore nella famiglia. “Una nipote quando si scorda?”, sospira la nonna. Un dolore grande, aggravato dalla semi libertà concessa a Doina nel 2016. “Avevamo chiesto giustizia, le è stata data solo clemenza, già dall’inizio”. La rabbia per quello che è successo non se ne va: “Vanessa non ha avuto giustizia, quella a 32 anni è uscita, ha i figli, può tornare a quello che faceva. Maledetto il giudice che l’ha fatta uscire“.

L’anziana, come la figlia, ha vissuto diversi alti e bassi negli anni, inclusa la morte del marito Dino Pozzato. Ma il suo pensiero, soprattutto la sera, torna sempre a Vanessa, di cui tiene una foto in soggiorno. “Dei giorni ci penso di più, altri di meno, a volte ho tanta rabbia altre no. E si va avanti così…”.

Fonte foto: Ansa

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