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CRONACA

Dipendente Poste accusata di truffa agli anziani: avrebbe rubato i loro risparmi, GdF confisca 177 mila euro

La donna è stata condannata con sentenza passata in giudicato: ha rubato per anni approfittando della fiducia che anziani clienti riponevano in lei

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Godeva della piena fiducia dei suoi clienti e di tale fiducia ha abusato rubando dai libretti postali. L’ex consulente finanziaria infedele è stata condannata in secondo grado e le sono stati inoltre confiscati 177mila euro.

Diversi furti ai danni di pensionati

I furti sono andati avanti di nascosto per anni. Le sue vittime erano diversi pensionati residenti nella provincia di Saronno.

Sono stati gli agenti della guardia di finanza di Varese a dare esecuzione al provvedimento di confisca.

La somma prelevata è stata giudicata equivalente al profitto derivante del reato commesso.

L’ex dipendente di una società di servizi postali e raccolta risparmio era stata già condannata dal tribunale di Busto Arsizio.

Le indagini erano state svolte dai finanzieri della compagnia di Saronno con il coordinamento della procura di Busto Arsizio.

La dipendente era incaricata di pubblico servizio

Avendo la qualifica di “specialista commerciale finanziaria” e avendo la possibilità di maneggiare materialmente libretti di risparmio e conti correnti la donna aveva lo status di persona incaricata di pubblico servizio.

Le vittime erano per lo più persone fragili: pensionati e specialmente vedove molto avanti con gli anni e non in grado di gestire autonomamente le proprie finanze.

Secondo il tribunale la consulente infedele ha approfittato del rapporto di fiducia per sottrarre denaro alle sue vittime al fine di condurre uno stile di vita ben al di sopra delle proprie possibilità.

Parte dei soldi sono poi stati trasferiti su conti e prodotti finanziari riconducibili a sé e ai propri familiari.

Interdizione dai pubblici uffici

La corte d’appello di Milano ha poi condannato la consulente a 3 anni e 6 mesi di reclusione, accogliendo parzialmente quanto disposto precedentemente dal tribunale di Busto Arsizio.

La sentenza è passata in giudicato ed è quindi definitiva.

Per lei è stata anche disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Disposto il risarcimento danni in favore delle parti civili: Poste Vita Spa e Poste Assicura Spa.

Fonte foto: iStock - ChiccoDodiFC

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