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Di cosa si muore in Italia: l’ultimo rapporto Istat sulle cause di mortalità nel nostro Paese

L'Istat ha pubblicato l’ultimo report sulla mortalità in Italia, che esamina il secondo semestre 2020. A sorpresa, il Covid non è al primo posto

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

L’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, ha diffuso i dati provvisori sui decessi avvenuti in Italia nei mesi di luglio-dicembre 2020.

I dati, suddivisi per causa di morte, sesso, età, mese di evento, luogo del decesso e regione dell’evento, si basano sull’analisi delle denunce delle cause di morte compilate dai medici per tutti i decessi avvenuti in Italia.

I decessi in Italia nel secondo semestre 2020

Il numero di decessi avvenuti sul territorio italiano nel periodo che va da luglio a dicembre del 2020 è pari a 368.826.

Personale sanitario

Un numero considerato ancora provvisorio, che corrisponde però “al 99% dei casi risultanti dalla rilevazione riepilogativa comunale degli eventi di stato civile relativi alla popolazione presente”.

Di questi, quasi 45mila sono i decessi imputabili al Covid. Che comunque non è la prima causa di mortalità nel nostro Paese.

Le cause di mortalità in Italia

Nel secondo semestre 2020 i decessi per Covid-19 ammontano a 44.806 che, sommati ai 33.335 del primo semestre portano i decessi Covid-19 a sfiorare le 80 mila unità nell’intero anno in esame.

Nonostante ciò, il Covid-19 non è stata la prima causa di morte nel nostro Paese. Al primo posto di questa triste classifica, con circa 109mila decessi, troviamo le malattie cardiovascolari, seguite dai tumori, che hanno portato al decesso di ben 89mila persone.

Ma anche se nel periodo preso in esame il Covid non è stato la fonte principale di decessi, a causa del virus altre patologie hanno fatto registrare importanti incrementi nell’incidenza.

È il caso del diabete mellito, che ha segnato un +21,7% rispetto al semestre precedente, e delle malattie dell’apparato genitourinario, aumentate del 21,3%. Bisogna poi considerare incremento complessivo dei decessi per patologie del sistema respiratorio (6,3%).

Le regioni con la mortalità più elevata

Il tasso di mortalità più elevato si è registrato nelle regioni del Nord Italia dove, nonostante un leggero calo della mortalità in Lombardia e in Emilia Romagna, si registrano solo dati in aumentato. Il valore minimo osservato è quello della Calabria.

I decessi nel 2022

I primi dati provvisori che riguardano il primo semestre del 2022 invece parlano di circa 357 mila decessi, 21mila meno del 2020 (e 16mila in meno del 2021), ma comunque il 6% in più rispetto alla media 2015-2019.

L’Istat ha spiegato che “per trovare un livello simile di decessi nello stesso lasso di tempo bisogna andare indietro nel tempo fino al 2015, anno in cui ci fu un significativo aumento del numero di morti dovuto soprattutto ai fattori climatici, con incrementi dei decessi molto accentuati nei mesi freddi e caldi dell’anno”.

Un fattore da non sottovalutare, soprattutto considerando le anomale temperature che già stiamo vivendo in questo periodo.

 

Fonte foto: ANSA

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