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Dai contagi Covid in Cina a possibili lockdown, Brusaferro: "Dobbiamo essere pronti, ma nessun timore"

Il boom dei contagi in Cina desta preoccupazione, ma l'Italia è ben immunizzata: l'idea di Brusaferro sul Covid

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

La nuova ondata Covid che ha provocato un boom di contagi in Cina non fa dormire sonni tranquilli al mondo intero, consapevole che il passo per ricadere nel baratro della pandemia potrebbe essere davvero breve. Dopo un 2022 “calmo” rispetto agli anni passati in tema virus, la conclusione dell’anno con i nuovi e numerosi casi in Asia desta preoccupazione, ma in Italia è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), a smorzare i toni.

Pericolo dalla Cina, l’idea di Brusaferro

Nel corso di una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, il presidente dell’Iss Brusaferro ha analizzato il quadro dei contagi in Cina e ha dato un personale parere su quanto sta accadendo. Secondo l’accademico, guardando con attenzione alla Cina, non ci sarebbe alcun motivo di preoccupazione, ma la parola d’ordine sarebbe sempre la stessa: fare attenzione.

Per Brusaferro, infatti, non ci sarebbero particolari segnali d’allarme per l’Italia, in quanto i dati dell’epidemia riflettono una situazione abbastanza calma: “I casi di positività stanno scendendo. I ricoveri in ospedale sono stabili nei reparti di terapia intensiva mentre si stanno riducendo nelle aree mediche”.

Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss

Attenzione e buon senso, soprattutto in queste giornate di festa, dovranno essere rivolte ad anziani e fragili che, più degli altri, devono essere protetti. “In caso di affollamento serve la protezione della mascherina” ha ricordato il presidente dell’Iss.

Lockdown, vaccini e immunità

Guardando a quanto sta accadendo in Cina non possono non tornare in mente gli ultimi giorni del 2019 e i primi del 2020, quando da Wuhan arrivava un misterioso virus che nel giro di pochi mesi avrebbe paralizzato il mondo intero. Rispetto a tre anni fa, però, la popolazione è coperta dal vaccino e in Italia, secondo Brusaferro, la situazione è positiva.

“Noi possiamo contare su una copertura immunitaria piuttosto alta. La popolazione è ben immunizzata, perché ha ricevuto le dosi o per aver contratto l’infezione. Questo equivale ad affrontare il futuro con una maggiore serenità” ha spiegato al Corriere della Sera. Ma resta comunque un problema. Il presidente dell’Iss infatti ha ricordato l’importanza del richiamo vaccinale che però, in molti in Italia, starebbero sottovalutando: “Questo semplice gesto ci mette al riparo soprattutto dal rischio di sviluppare forme di Covid gravi. C’è tempo per convincersi e confido nel senso di responsabilità dei cittadini”.

Ricordando che in Italia in molti sono coperti dall’immunità ibrida, quella acquisita con l’effetto combinato della vaccinazione e della pregressa infezione, Brusaferro si è poi sbilanciato dando il proprio pensiero su nuovi possibili lockdown: “Non c’è nessun elemento per temerlo, oggi, però ci stiamo muovendo per trovarci pronti, se dovesse servire. Non lasciamoci suggestionare

Varianti e nuove minacce: cosa temere

Ma allora cosa c’è da temere in questa nuova ondata di Covid che sta arrivando dalla Cina? Mentre il Governo prende provvedimenti per arginare il rischio, con l’ordinanza sui tamponi obbligatori ai passeggeri provenienti dalla Cina, Brusaferro sottolinea al Corriere che la variante Gryphon che sta girando in Cina è già noto ed è stato isolato. “Appartiene alla famiglia del virus Omicron ed è in fase di studio l’impatto che potrebbe avere dal punto di vista sanitario” ha spiegato.

Sulle altre ha invece sottolineato: “Non c’è segnale di nuove varianti capaci di destare timori, al momento. Niente di nuovo, finora, per noi”.

Fonte foto: ANSA

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