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Cranio di Homo Sapiens trovato nel fiume Po tra Cremona e Piacenza, risale al Paleolitico

Il ritrovamento, del tutto fortuito, è stato fatto dal professor Davide Persico, sindaco di San Daniele Po. Risale quasi certamente al periodo Paleolitico

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Importante ritrovamento archeologico nel letto del fiume Po, tra Cremona e Piacenza, nel punto in cui il fiume incrocia l’Adda. Seminascosto dalla ghiaia, è stato trovato il cranio appartenente a un Homo Sapiens.

Il rinvenimento è stato effettuato dal professore di Paleontologia dell’Università di Parma, oltre che sindaco di San Daniele Po (provincia di Cremona) Davide Persico.

Scoperta del tutto casuale

Non si tratta di un teschio completo, ma solamente delle due ossa parietali e dell’osso occipitale.

A raccontare la scoperta, eccezionale quanto fortuita, è proprio il professor Persico: “Eravamo impegnati in un’escursione per l’osservazione del fiume e la scoperta è stata del tutto casuale”. Il ritrovamento è stato immediatamente segnalato alla sovrintendenza archeologica.

Attesa per gli esami con il carbonio 14

“Ora faremo studi approfonditi”, ha aggiunto il docente. Secondo Persico la datazione è ancora incerta, ma dai primi risconti si ritiene possa risalire al Paleolitico. Maggiori informazioni potranno arrivare dalle indagini genetiche e con il carbonio 14 che saranno effettuate nei laboratori di Ravenna, dove il cranio verrà trasferito nella giornata di venerdì.

“Il ritrovamento dei resti del cranio di un antico Homo sapiens nel Po dimostra come il grande fiume continui a giocare ‘a nascondino’ con le tracce dei nostri antenati, seppellendole e facendole riemergere in virtù dei suoi fenomeni alluvionali, proprio come aveva già fatto con il cranio dell’uomo di Neanderthal Paus scoperto nel 2009”, ha ricordato dal canto suo il paleoantropologo Giorgio Manzi, dell’Università Sapienza di Roma.

Il luogo della scoperta

Primo Homo Sapiens arcaico nella Bassa Padana

Lo stesso Davide Persico ha scelto il nome da dare al ritrovamento: Acamar. “Perché la costellazione di Eridano (antico nome del Po) ha la forma di un fiume la cui sorgente è indicata dalla stella Cursa, si snoda verso sud e compie l’ultima ansa in corrispondenza della stella Acamar”, ha spiegato il professor Davide Persico.

“Il fossile di Homo sapiens è stato trovato proprio nel grande meandro di Isola Serafini, che somiglia a quella parte di costellazione”, ha aggiunto.

“Nella Bassa Padana – spiega Persico – è la prima volta che troviamo la testimonianza di un Homo sapiens arcaico, cioè di uno dei primi emigrati dall’Africa all’Europa, venendo così a colmare un vuoto paleontologico”. Il reperto verrà esposto nel museo di storia naturale dell’Università di Parma.

Fonte foto: ANSA

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