Covid, allerta per la "variante Europei": nuovo monito di Pregliasco
Fabrizio Pregliasco torna a parlare dei rischi legati ai contagi da variante Delta in seguito agli assembramenti per gli Europei di calcio
“Portiamo il vaccino nelle case“. Lo dice il virologo Fabrizio Pregliasco in un’intervista al Giornale, spiegando che è necessaria una svolta nella campagna vaccinale per intercettare gli oltre 5 milioni di indecisi e no vax che non si prenoteranno volontariamente per la somministrazione dei preparati anti Covid.
Bisogna andare “casa per casa. Cioè con una campagna vaccinale più profilata e territoriale che deve essere capillare e raggiungere tutti. Gli hub vaccinali hanno fatto il loro tempo, hanno dato una risposta veloce a chi desiderava proteggersi dall’infezione e si presentava di propria spontanea volontà”.
“Adesso serve un cambiamento. Prima di pensare all’obbligo vaccinale, la vera sfida è raggiungere chi non si fida e per farlo bisogna davvero avvalersi della medicina territoriale, dalle farmacie ai medici di famiglia”, ha sottolineato.
“Sarà dura” convincere chi è stato influenzato negativamente dalle tante notizie discordanti su AstraZeneca e sui vaccini anti Covid in generale, in particolare i “60enni che non si sentono vecchi e non percepiscono il rischio del contagio. Sarà dura convincere anche i genitori dei minorenni”.
Covid, vaccino per bambini sì o no: la risposta di Fabrizio Pregliasco
È necessario, secondo il docente dell’Università Statele di Milano, vaccinare anche i bambini. “L’1% dei minorenni contagiati sta male seriamente, e inoltre il Covid colpisce vari organi. Noi lo abbiamo visto colpire i polmoni, ma può provocare conseguenze anche su cuore e cervello”. Per questo “i bambini vanno vaccinati”.
In vista della riapertura delle scuole dobbiamo stare “attenti ora e vacciniamoci. Lo dico anche agli insegnanti”. Solo così sarà possibile “evitare una nuova Dad in autunno”.
Covid, allerta per la variante Delta in Italia: seguiamo l’andamento del Regno Unito
Ora dobbiamo osservare cosa accadrà dopo “il freedom day del 19 luglio fissato da Boris Johnson. Il Regno Unito è già al secondo tempo del film, noi siamo al primo. Ci sta come prova”.
Inoltre “dobbiamo anche avere conferme di alcuni studi cruciali, come quello israeliano. Dice che la variante Delta buca lo scudo vaccinale e riduce al 60% la capacità del vaccino di proteggere dall’infezione. Dice anche che il vaccino evita i casi gravi. Aspettiamo conferme. Non ha senso rovinare per motivi politici quello che si è guadagnato con la sofferenza”.
La variante Delta è già in Italia. “Si sapeva che riaprendo poteva succedere. Stiamo seguendo le orme dell’Inghilterra, dove crescono i contagi ma non i ricoveri. Per questo dobbiamo continuare con le vaccinazioni. Lì stanno facendo da scudo. In Russia invece, dove la variante dilaga ma la gente non si fida dello Sputnik, crescono i casi gravi”.
Covid, allerta per la “variante Europei”: cosa ha detto Fabrizio Pregliasco
Nell’intervista pubblicata sul Giornale si parla anche della “variante Europei“. Fabrizio Pregliasco dice di aver “visto immagini terrificanti durante i festeggiamenti di martedì sera. Dobbiamo però fare in modo che questi Europei non li vinca il coronavirus. Non possiamo abbassare la guardia proprio ora e rendere più facile la vita al Covid. Questo è un rischio non calcolato”.
Il pericolo è quello di ripetere quando avvenuto con la partita Atalanta-Valencia disputata a febbraio 2020. “Sarebbe un guaio. Però già risulta che a Copenhagen il 16 giugno e poi il 17 a San Pietroburgo due focolai ci siano stati”.
“In vista della finale di domenica non sarebbe male riuscire a organizzare delle cose per quanto possibile controllate, ma credo che sarà difficile. È chiaro che poi i cortei e i caroselli in macchina con i clacson non sono evitabili, ma speriamo di non passare dai clacson alle sirene delle ambulanze“, ha concluso Fabrizio Pregliasco sul Giornale.