Covid: "Misure più rigide, non c'è alternativa", parla Di Maio
Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, si accoda al parere del Cts e sostiene la necessità di misure più ferree per contenere il Covid
Luigi Di Maio, ministro degli Esteri in quota Movimento 5 Stelle, è d’accordo con le considerazioni del Cts (Comitato Tecnico Scientifico) che è per la linea ‘dura’, cioè per l’adozione di misure più stringenti per contrastare la diffusione del Covid, che nell’ultimo periodo, a causa anche dell’esplosione delle varianti, ha ripreso a far schizzare in alto la curva dei contagi.
“In questo momento il problema numero uno per tutti deve essere la pandemia”, esordisce Di Maio in un lungo post Facebook. “Nelle ultime 24 ore – prosegue il ministro – in Italia abbiamo registrato oltre 20mila nuovi casi, con un tasso di positività che sale al 7.6%. Aumentano di nuovo i ricoverati in terapia intensiva e piangiamo complessivamente quasi 100mila vittime”.
“Con questi numeri servono misure più rigide, come sta chiedendo anche il Comitato Tecnico Scientifico – sottolinea Di Maio -. Questo vuol dire anche che come governo dobbiamo subito individuare e mettere in campo gli interventi economici per compensare gli effetti delle nuove restrizioni. Velocità e decisione sono fondamentali”.
E ancora: “Purtroppo, come stiamo vedendo anche in questa nuova fase politica, non ci sono alternative a misure più rigide, perché se è vero che ci siamo abituati alla convivenza con il virus, è altrettanto vero che questa ondata è provocata da nuove varianti che stanno preoccupando tutta Europa e vanno contenute”.
“Ed è per questo – aggiunge – che non possiamo abbassare la guardia o lasciarci distrarre da questioni secondarie. Serve che tutte le forze politiche si concentrino sulla gestione della crisi sanitaria da ogni punto di vista. Il contributo responsabile e deciso di tutti i livelli istituzionali e politici è l’unica strada che abbiamo per uscire da questa fase drammatica”.
“Nessuno può permettersi di scegliere: la strada da seguire è già tracciata ed è obbligatoria. Rimaniamo uniti, lo dobbiamo alla nostra Nazione”, conclude Di Maio.