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Covid, meno casi nonostante la ripresa. L'epidemiologa spiega perché

Nonostante la ripresa di scuola e attività i contagi sono in calo: il commento dell'epidemiologa Stefania Salmaso

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

È il vaccino a fare la differenza. Grazie al numero degli immunizzati, anche se le attività sono riprese quasi normalmente, anche se la scuola ha riaperto, i dati del contagio sono in discesa”. Così l’epidemiologa Stefania Salmaso commenta in una intervista al Corriere della Sera i dati del monitoraggio settimanale dell’Iss.

Il calo dei contagi evidenziato dai dati dell’ultimo monitoraggio “significa che il vaccino funziona. Ci sono 40 milioni di vaccinati. Quindi la platea dei suscettibili al virus si è molto ridotta. Il virus – spiega – si comporta come prima tra i non vaccinati, ma il loro numero ridotto e decisamente inferiore a quello degli immunizzati, consente di tenere a bada il diffondersi dell’infezione“.

L’epidemiologa ricorda però di tenere comunque alta l’attenzione, perché “sappiamo quanto il decremento possa essere volatile”.

Inoltre, avverte, bisogna mantenere chiari due principi: “Non esiste il rischio zero, anche i vaccinati possono occasionalmente infettarsi, ecco perché è fondamentale mantenere comportamenti prudenti. Le occasioni sociali sono un altro fattore di contagio, soprattutto tra i più giovani, categoria nella quale la percentuale di vaccinati si abbassa”.

Riguardo il green pass, per Salmaso “è sicuramente un valido aiuto. Tenendo presente, però, che delle tre condizioni che consentono di scaricare il green pass, per una il filtro ha maglie più larghe: il tampone”.

“Essersi vaccinati o essere guariti dal Covid assicura l’immunità”, mentre “aver ricevuto l’esito negativo di un tampone non esclude ci si possa infettare nelle 48 ore successive in cui pure si è titolari di certificato verde valido. Per questo occorre prudenza in ogni caso“.

Con la riapertura delle scuole in presenza sussiste il rischio di un aumento dei contagi. “Un incremento ce lo aspettiamo tutti, per via della maggiore vita sociale innescata dall’attività scolastica o per via della possibile progressiva perdita della capacità di proteggerci del vaccino”.

“O ancora – aggiunge Salmaso – può dipendere dalla comparsa di ceppi variati del virus che resistono al vaccino. Quel che conta è monitorare, come si sta facendo, l’efficacia vaccinale e la tenuta della rete ospedaliera per evitare che il sistema sanitario si paralizzi come quando la pandemia è scoppiata. Non potremmo permettercelo”.

Fonte foto: ANSA
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