Covid, cura al plasma "limitata". La precisazione di Burioni

Un nuovo studio sul plasma convalescente utilizzato per il trattamento dei casi gravi di Covid-19 è stato pubblicato su MedRxiv, ad opera di Arturo Casadevall. Il virologo Roberto Burioni, insieme a Guido Silvestri, hanno commentato su MedicalFacts i risultati delle osservazioni che dimostrerebbero che l’efficacia della terapia, “pur presente, non è tuttavia drammatica”.

Covid, cura al plasma non miracolosa

Gli esperti hanno sottolineato che “i miracoli avvengono solo in contesti diversi da quello scientifico”, riferendosi a chi sosteneva che quella del plasma fosse una terapia miracolosa.

“C’è un segnale positivo che ci autorizza a continuare ad approfondire questa interessante opportunità terapeutica, ma non c’è ancora una conferma definitiva di efficacia terapeutica“, hanno poi precisato i virologi.

Sono 35.322 i pazienti su cui sono state svolte le osservazioni, da cui è emerso che l’efficacia clinica della terapia è “piuttosto limitata”. Inoltre,  “la mortalità a 7 giorni e soprattutto la mortalità a 30 giorni complessiva è elevata (intorno al 25%), e in linea se non maggiore di quella che si riscontra nei Covid severi non trattati con plasma convalescente”, scrivono Burioni e Silvestri.

“Va però detto – hanno precisato – che, specialmente all’inizio dello studio, venivano selezionati pazienti a rischio molto alto di complicazioni fatali”.

Coronavirus, la mortalità cala dall’inizio della pandemia

I due virologi hanno evidenziato alcuni aspetti interessanti emersi dallo studio, ovvero che “la mortalità cala con il passare del tempo dall’inizio della pandemia, possibilmente a causa di migliore terapia di supporto e protocolli di ventilazione”.

Si sottolinea inoltre che i risultati della terapia sono migliori sui pazienti trattati entro 4 giorni, “a riprova che una terapia ‘antivirale’ ha senso solo se fatta nelle fasi abbastanza precoci della malattia“.