Costa Concordia naufragio, il drammatico ricordo dei sopravvissuti: le testimonianze dieci anni dopo
Il 13 gennaio 2011 il naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio: il drammatico ricordo dei sopravvissuti nelle loro testimonianze
Dieci anni fa il naufragio della Costa Concordia: era il 13 gennaio 2011, infatti, quando la nave di Costa Crociere comandata da Francesco Schettino è affondata nei pressi dell’isola del Giglio. A distanza di dieci anni un libro raccoglie le drammatiche testimonianze dei sopravvissuti.
Le esperienze dei naufraghi sono state raccolte da Mario Pellegrini e Sabrina Grementieri nel libro “La notte della Concordia”, in uscita l’11 gennaio per Bur Rizzoli. La notte del 13 gennaio 2011 morirono 32 persone tra passeggeri ed equipaggio.
Costa Concordia naufragio, il ricordo del vicesindaco del Giglio
Mario Pellegrini, il vicesindaco del Giglio ai tempi del naufragio della Costa Concordia, ricorda nel libro in uscita quello che accadde il 13 gennaio di 10 anni fa.
Proprio quella notte, il vicesindaco salì su una scialuppa per fare la rotta inversa dei naufraghi e per raggiungere la nave e prestare soccorso: “Quella sera hanno sbagliato in molti, Schettino in primis – ha dichiarato Pellegrini – qualcuno avrebbe dovuto chiamare l’amministrazione comunale per chiedere un aiuto tecnico e avvisarci che sarebbero sbarcate 4mila persone”.
“Ricordo tutti i naufraghi – ha raccontato il vicesindaco -, soprattutto i bambini: piangevano ma non riuscivano a proferire parola, erano muti con quegli occhi pieni di lacrime e terrore quando la barca si è ribaltata; tutti piangevano ma nessuno riusciva a gridare, sentivano la tragedia”.
Costa Concordia naufragio, parla la figlia del comandante Schettino
Sulla responsabilità del comandante Francesco Schettino, condannato a 16 anni per il naufragio del Giglio, la figlia dieci anni dopo sostiene che quella sera fu il comandante Gregorio De Falco.
Tuttavia, Rossella Schettino ha tenuto a sottolineare come il padre stia “espiando la sentenza in religioso silenzio” e ha invitato gli altri “nel rispetto delle vittime a fare altrettanto”.
“Tutti parlavano con tutti, il problema era questo – ha affermato sulla questione il vicesindaco Pellegrini -; De Falco parlava con il comandante Schettino, c’è stato un gran giro di telefonate ma quelli con cui avrebbero dovuto parlare eravamo noi. Noi abbiamo accolto 4mila persone sull’isola e non sapevamo cosa era successo e di cosa avevano bisogno quelle persone”.
Costa Concordia naufragio, il ricordo dei fratelli Brolli
Tra i ricordi più dolorosi del naufragio della Costa Concordia c’è quello dei fratelli Brolli: Federica, Vanessa e Omar avevano rispettivamente 19, 14 e 18 anni.
“Di quella tragedia – hanno raccontato al Corriere di Bologna – ognuno conserva i propri ricordi, ognuno l’ha vissuta a proprio modo. La cosa più difficile è stato trovarsi in mezzo al caos totale: anche ora facciamo fatica a ricordarci bene momenti particolari”.
“Sembrava che le persone fossero impazzite pur di salvarsi – hanno ammesso i fratelli Brolli -. Molte non guardavano non guardavano in faccia a nessuno: insomma emergeva l’egoismo per l’istinto di sopravvivenza”.