Corregge un tweet di Khamenei in Iran con un punto, attivista condannato a 12 anni di carcere
Un attivista è stato condannato a 12 anni di carcere per aver corretto un tweet di Khamenei con un punto: ecco i capi di imputazione
Un semplice punto per correggere un tweet si traduce con 12 anni di carcere: è quanto accaduto a Hossein Shanbehzadeh, blogger e attivista, condannato per un segno di interpunzione. Shanbehzadeh si era limitato ad aggiungere un punto in un post pubblicato su X dalla Guida Suprema Ali Khamenei, ma il suo intervento non è piaciuto alle autorità. Per questo motivo gli sono stati contestati diversi reati.
- Attivista condannato a 12 anni di carcere, il motivo
- Il precedente
- La repressione degli artisti in Iran
Attivista condannato a 12 anni di carcere, il motivo
Il 2 maggio 2024 il blogger e attivista Hossein Shanbehzadeh ha commentato un post pubblicato su X dall’account ufficiale di Ali Khamenei. La Guida Suprema dell’Iran posava insieme alla squadra nazionale di pallavolo, ma nel messaggio in calce mancava un segno di interpunzione.
L’attivista aveva commentato con un punto, nient’altro. Eppure il suo gesto, che ha maturato più like e interazioni rispetto al messaggio di Khamenei si è trasformato in una condanna a 12 anni.
Come ricostruisce l’organizzazione Iran Human Rights, il 4 giugno l’attivista è stato arrestato con l’accusa di spionaggio a favore di Israele e il suo account è stato sospeso. Il suo avvocato Amir Raesian ha riferito su X:
Secondo il verdetto emesso dalla Sezione 26 del Tribunale rivoluzionario di Teheran, è stato condannato a cinque anni di carcere per propaganda a favore del regime sionista, quattro anni per insulto al sacro, un anno per propaganda contro il sistema e due anni e 50 milioni di toman di multa per aver pubblicato menzogne.
50 milioni di toman corrispondono a circa 10.526 euro.
Il precedente
Come ricostruisce Repubblica, nel 2019 Hossein Shanbehzadeh era stato condannato a sei anni di carcere per aver criticato la Repubblica Islamica, ma non ha mai scontato la pena.
Shanbehzadeh è sempre stato critico nei confronti della politica dell’Iran, anche se i suoi interventi hanno spesso toni umoristici.
La repressione degli artisti in Iran
Le tensioni sociali in Iran hanno portato le autorità a stringere la morsa intorno agli artisti e gli attivisti, soprattutto contro le donne che rifiutano di indossare il velo. Un esempio è quello del regista Mohamad Rasoulof, che dopo la confisca dei suoi film e alla condanna a otto anni di carcere si è trovato costretto a fuggire dal Paese.
Tra i casi più recenti, la fumettista Atena Farghadani è stata condannata a sei anni di carcere per un manifesto critico nei confronti del governo nazionale: i reati contestati sono insulto al sacro e propaganda contro la Repubblica Islamica.