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Coronavirus e tracciamento telefoni, cosa dice il Garante privacy

Si discute della possibilità di tracciare gli spostamenti degli italiani per rafforzare le misure di contenimento del coronavirus

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’emergenza coronavirus non accenna a rientrare. Nonostante nella giornata di ieri si sia avuta notizia di più di mille guariti in un giorno, si sono verificati anche 475 decessi e sono ancora tanti i nuovi casi di contagio che mettono sotto pressione il sistema sanitario italiano. Ed è per questo che nelle ultime ore si valuta la possibilità di tracciare i telefoni cellulari delle persone: un’ulteriore misura atta a inibire e ridurre gli spostamenti.

Coronavirus, controlli delle celle telefoniche in Lombardia

L’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, in un’intervista a Repubblica ha dichiarato: “Se la situazione non migliora faremo una nuova proposta al governo, partendo da quanto già chiesto. Potrebbe riguardare solo alcune aree o tutta la Regione, vedremo anche in base alla relazione dei tecnici. Ma ha visto le immagini della metropolitana di Milano, strapiena? Non è accettabile, si deve stare a casa”.

“La gente che è in giro è troppa – ha sottolineato Gallera – lo abbiamo monitorato grazie alle celle telefoniche, il 40% dei lombardi si sposta ancora”. L’assessore ha poi assicurato che lo studio è stato effettuato “senza violare la privacy di nessuno. Il punto è che quattro persone su dieci in Lombardia, nonostante le restrizioni, ancora escono”.

Coronavirus, Fontana: “Non è un Grande Fratello”

Sui controlli delle celle telefoniche si è espresso anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana: “Non è un Grande Fratello pubblico. Si notano solo i grandi flussi, non c’è nessuna individuazione e nessuna volontà” di controllo. “Vogliamo solo capire quanto si muovessero i cellulari sul territorio”, ha aggiunto Fontana in diretta su Radio Capital.

Coronavirus, cosa dice il Garante per la privacy

In molti si staranno chiedendo se questo approccio sia idoneo al rispetto della privacy. Sul Corriere della Sera è riportata l’opinione di Antonello Soro, Garante per la privacy, che può aiutare a dare qualche risposta.

“Non siamo stati informati dell’iniziativa della Lombardia e non la conosciamo, dunque, nei dettagli. Dalle notizie pubblicate sembrerebbe si tratti unicamente di dati aggregati e anonimi e ci riserviamo di verificarlo”, ha detto Soro.

Il Garante ha poi precisato: “L’acquisizione di trend, effettivamente anonimi, di mobilità potrebbe risultare una misura più facilmente percorribile; laddove, invece, si intendesse acquisire dati identificativi, sarebbe necessario prevedere adeguate garanzie, con una norma ad efficacia temporalmente limitata e conforme ai principi di proporzionalità, necessità, ragionevolezza”.

“In tal senso, andrebbe effettuata un’analisi dell’effettiva idoneità della misura a conseguire risultati utili nell’azione di contrasto”, ha osservato Soro. “Ad esempio, apparirebbe sproporzionata la geolocalizzazione di tutti i cittadini italiani, 24 ore su 24, non soltanto per la massività della misura ma anche e, forse, preliminarmente, perché non esiste un divieto assoluto di spostamento e dunque la mole di dati così acquisiti non avrebbe un’effettiva utilità”.

Per Soro, piuttosto, il tracciamento degli movimenti potrebbe fornire ulteriori dati per osservare la diffusione dei contagi: “Diversa potrebbe essere, invece, la valutazione relativa alla geolocalizzazione, quale strumento di ricostruzione della catena epidemiologica. In ogni caso, è indispensabile una valutazione puntuale del progetto. Non è il tempo dell’approssimazione e della superficialità”.

Coronavirus, la posizione di Asstel

Asstel, l’associazione che riunisce in Italia gli operatori tlc, ha affermato quanto riportato dall’Ansa: “In questa emergenza le tlc possono aiutare la Protezione Civile, l’Istituto Superiore di Sanità, le Regioni. Siamo in grado di mettere a disposizione informazioni aggregate ricavate dai dati relativi alla mobilità dei clienti, garantendo il rispetto della normativa europea Gdpr”.

Gianni Dominici, direttore del Forum PA, ha detto all’Ansa: “In una situazione come quella che stiamo vivendo sarebbe utile lavorare in una logica di flussi con dati resi anonimi, ci farebbe vedere ad esempio dove in questo momento si vanno ad addensare le persone, studiare i percorsi e i luoghi di aggregazione. Così si potrebbero programmare interventi, provvedimenti informativi, prendere precauzioni”.

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Fonte foto: ANSA
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