Coronavirus, la scuola è davvero sicura? Miozzo (Cts) chiarisce
Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, è intervenuto per parlare della sicurezza a scuola in merito all'epidemia di coronavirus
Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico nella gestione dell’emergenza coronavirus in Italia, ha parlato ai microfoni di Sky Tg24 della situazione che si andrà a delineare con la ripresa delle lezioni. Miozzo ha assicurato: “Dobbiamo vivere questo anno particolare con la consapevolezza che la scuola non è un pericolo o un rischio, la scuola è forse l’ambiente più protetto”.
Scuola, Miozzo sulle mascherine
Il suono della campanella di inizio anno si avvicina: mentre il primo giorno di scuola è stato posticipato a dopo le elezioni del 20-21 settembre in alcune regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Campania), milioni di studenti saranno chiamati tra i banchi di scuola già da domani. Altri invece hanno già iniziato.
Sulla presenza delle mascherine, Miozzo ha aggiunto che i dispositivi “saranno disponibili a scuola tutti i giorni, sono sicuro che nei prossimi giorni la distribuzione sarà capillare. Ci saranno per tutto l’anno scolastico, il commissario Arcuri lo ha garantito“.
“Qui le mascherine sono arrivate – ha sottolineato il coordinatore del Cts – come nella maggior parte delle scuole. Dove non ci sono ancora, l’indicazione per le mamme è di mettere ai figli le mascherine che di solito indossano, le mascherine di comunità, quelle di stoffa. Le mascherine chirurgiche naturalmente danno più garanzie”.
Scuola, Miozzo e la misurazione della temperatura
Un altro tema dibattuto nelle ultime settimane tra gli esperti riguarda la misurazione della temperatura degli studenti. Per Miozzo si tratta di “una responsabilità genitoriale“, in quanto il bambino potrebbe entrare a contatto con altre persone già prima di arrivare a scuola, divenendo un potenziale vettore di contagio.
Quanto all’utilizzo di un termoscanner a scuola, Miozzo ha evidenziato che potrebbe comportare la formazione di code o assembramenti, potenzialmente pericolosi.
Ipotesi riduzione quarantena, martedì l’incontro
In ultimo, Miozzo ha anche parlato dell’ipotesi di ridurre la quarantena per i positivi da 14 a 10 giorni, decisione già proposta in Francia: “Ci riuniremo martedì per iniziare una discussione che non si concluderà martedì, ci sarà un confronto con la Francia e con altri Paesi europei. Ad oggi l’Oms dice che il periodo della quarantena deve essere di 14 giorni”.