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Scuola, mascherine e temperatura: due esperti sono contrari

Misurazione della temperatura a casa e mascherina obbligatoria in classe: due esperti smontano le misure di sicurezza

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si avvicina la data del rientro a scuola per otto milioni di studenti e, mentre i docenti da oggi sono alle prese con i test sierologici gratuiti, gli esperti smontano le misure di sicurezza decise dal ministero dell’Istruzione: in particolare, Massimo Galli ha preso di mira la misurazione della temperatura corporea a casa e Matteo Bassetti si è scagliato contro l’uso delle mascherine in classe.

Temperatura misurata a  casa, Galli è contrario

“Il fatto che la temperatura si misuri a casa è del tutto insufficiente e non funziona, non può funzionare – ha dichiarato Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, durante la trasmissione Omnibus su La 7 -. Se vogliamo fare sì che questo dato abbiamo un minimo di significato e sia standardizzato, ovvero dia una informazione affidabile, è evidente che la misurazione va fatta a scuola“.

L’alternativa proposta dall’esperto è quella di ripristinare la presenza di operatori sanitari all’interno degli istituti scolastici, così come accadeva in passato: “Ci siamo lasciati alle spalle – ha detto – la medicina scolastica e il momento di ripristinarla”.

Mascherine in classe, il parere controcorrente di Bassetti

“Solo un ipocrita può pensare che a un bambino di 6 anni si possa tenere la mascherina per 6 o 8 ore al giorno“, ha tuonato Massimo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, durante la trasmissione Agorà Estate, su Rai3.

“Basta entrare in una scuola – ha ricordato – per vedere che un bambino mette la mascherina e dopo un quarto d’ora se la leva”. Bassetti lo ha detto “da genitore, prima ancora che da medico”.

“Uso la mascherina tutti i giorni – ha aggiunto – e so bene che, soprattutto quando si parla, non è facile portala”.

Con la mascherina non risolviamo tutti i problemi – ha concluso -. Ci sono una serie di comportamenti molto più importanti, come il distanziamento, il lavaggio delle mani, vaccinarsi contro l’influenza e stare a casa se abbiamo la tosse o dei sintomi respiratori”.

Coronavirus, i tre scenari sulla seconda ondata Fonte foto: Ansa
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