Scuola, tendoni post terremoto per le lezioni: la linea del Cts
Ranieri Guerra, membro del Cts e direttore aggiunto dell'Oms, dice la sua sulla proposta di fare lezioni sotto i tendoni post terremoto
A meno di un mese dall’inizio della scuola, le problematiche legate alla sicurezza sono diverse. C’è chi propone, al fine di limitare il più possibile il contagio all’interno delle aule, di montare nei cortili degli istituti delle tende post terremoto sotto cui tenere le lezioni. Secondo Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms e membro del Comitato tecnico scientifico, “è una buona idea” ha detto in un’intervista concessa al Giornale.
Scuola, la proposta delle tende post terremoto: la posizione di Guerra
La soluzione piace a Ranieri Guerra: “Potremmo riuscire a garantire le distanze. In Italia ci sono tante scuole ospitate in edifici storici non flessibili, e abbiamo un quinto dello spazio fisico a disposizione dei ragazzi rispetto ai Paesi nordici”.
L’alternativa, secondo l’esperto, potrebbe essere rappresentata dai parchi. Comunque la ripresa delle lezioni in presenza non sarebbe in discussione. Anche se nel caso in cui il Covid ricominciasse a circolare a gran velocità l’impegno sanitario diventerebbe “molto gravoso. E a ridosso dell’apertura delle scuole – ha aggiunto – avremo sicuramente dei problemi”.
Il problema legato ai trasporti: l’idea di Guerra
Quando le scuole riapriranno, ci presenterà inevitabilmente il tema dei trasporti: “Con milioni di persone su treni, bus e metro tra le 7 e le 8 del mattino – ha detto Guerra – va fatta una disciplina molto seria sui trasferimenti”.
In che modo? “Per esempio – questa la sua idea – scaglionando le entrate. Ma un preciso protocollo di uso del trasporto pubblico è già stato concertato tra Cts, governo e amministrazioni locali”.
Il tema delle elezioni: il protocollo
L’apertura delle scuole va a braccetto con la finestra elettorale della seconda metà di settembre. Secondo Guerra “non ci sono problemi per le elezioni, la procedura è ben gestita e i votanti sono già identificati dalla scheda elettorale, non serve neppure un tracciamento preciso. C’è un protocollo puntuale da seguire: le elezioni sono un evento pubblico, ma perfettamente sostenibile”.