Coronavirus, riapertura scuole: anche Lamorgese contraria

“Se andiamo a vedere i dati di ieri, mi viene da pensare che la data del 3 aprile sia troppo ravvicinata per dire che verrà riaperto tutto”. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese a ‘L’intervista’ di Maria Latella su Sky Tg 24 in merito all’ipotesi di riapertura di aziende e scuole dopo il lockdown per l’emergenza coronavirus. “La situazione è seguita a vista e quindi le decisioni verranno prese man mano che la situazione sarà più tranquilla come numeri di decessi e contagi”, ha spiegato.

“Questo è il momento – ha affermato Lamorgese – in cui l’Europa deve dare un segnale di unità e solidarietà, perché il coronavirus ha colpito tutta l’Europa e non solo”.

“È il momento – ha continuato – di prendere delle decisioni anche da un punto di vista economico e finanziario, di far sentire l’unità di un’Europa che tante volte, anche su altri versanti, non è stata del tutto solidale. Oggi abbiamo un’opportunità da non perdere, che è quella di essere tutti uniti per un solo fine”.

Alla domanda se le forze di polizia avessero le giuste dotazioni per far fronte all’emergenza, la ministra ha risposto che “tutti gli operativi che stanno per strada sono attrezzati nei modi corretti”.

Lamorgese ha spiegato che al Viminale “abbiamo adottato laddove possibile lo smart working, quindi abbiamo numeri ridottissimi in ufficio. Abbiamo dato le mascherine agli operatori sul campo, abbiamo richiesto altre mascherine e speriamo che anche tutti coloro che sono in ufficio possano averle con il tempo”.

La titolare del Viminale ha poi rivelato di aver fatto nei giorni scorsi il tampone per la positività al coronavirus: “Ero influenzata, ma era una semplice influenza e quindi il tampone è risultato negativo”.

La proposta di riaprire scuole e aziende è stata avanzata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi ed è stata subito bocciata dagli esperti.