Coronavirus precoce in Lombardia? Gallera fa chiarezza. I dati
L'assessore al Welfare della Lombardia ha fornito alcuni dati sui ricoveri per polmoniti tra dicembre 2019 e marzo 2020
L’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, si è espresso in merito all’ipotesi che il coronavirus sia arrivato nella regione già a dicembre 2019 e gennaio 2020. Secondo quanto riporta l’Ansa, rispondendo a un’interrogazione del Pd e del consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta, Gallera ha affermato: “Tutte le valutazioni effettuate sui flussi analizzati – ricoveri e prestazioni ambulatoriali – permettono di affermare come i dati a livello provinciale tendano ad escludere evidenze di una rilevabile presenza precoce del Covid-19 nella Bergamasca tra fine 2019 e inizio 2020″.
Coronavirus in Lombardia, Gallera: “Nessuna evidenza su presenza precoce”
Secondo l’assessore, quindi, non sarebbero emersi dati a conferma della presenza di casi anomali prima che venisse individuato il paziente 1 a Codogno. “Non sono rilevabili – ha precisato Gallera – anomalie apprezzabili dai flussi informativi delle prestazioni sanitarie (ricoveri e specialistica ambulatoriale) oggetto di analisi, né complessivamente nella regione, né nel territorio della provincia di Bergamo”.
I dati sulle polmoniti tra dicembre e marzo
Gallera ha quindi fornito anche alcune tabelle con i dati sui ricoveri per polmoniti nei mesi precedenti al Covid-19: a dicembre 2019 erano stati 4.754, 149 in meno rispetto allo stesso mese del 2018, mentre a gennaio 2020 erano stati 5.459, contro i 6.435 del 2019.
È solo dal mese di febbraio 2020 che, secondo quanto emerso dalle tabelle, si è osservata una brusca impennata di ricoveri rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: 6.768 rispetto ai 6.200 del 2019.
Ma è marzo 2020 il mese in cui gli effetti del coronavirus sono stati devastanti, con 32.710 ricoveri per polmonite contro i 5.014 del 2019.
Quanto all’emergere di casi di polmoniti virali, a gennaio 2020 risultano essere aumentati del 50%, ma anche nel gennaio 2018 si era osservato un incremento simile: il 56%. A dicembre 2019 le polmoniti virali erano state il 4% in meno rispetto al 2018.
La conclusione a cui è giunto Gallera, come riporta l’Ansa, è che da questi dati “si può facilmente rilevare come non siano riscontrabili variazioni apprezzabili nel periodo dicembre-gennaio mentre sono rilevabili aumenti consistenti a partire dal mese di febbraio“.