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Coronavirus, il plasma iperimmune funziona? Burioni fa chiarezza

Roberto Burioni e Guido Silvestri hanno fatto chiarezza sull'efficacia della terapia con il plasma iperimmune nella lotta al Covid-19

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un nuovo articolo firmato Roberto Burioni e Guido Silvestri, pubblicato sul sito ‘Medical Facts’, fa chiarezza sull’efficacia della terapia con il plasma iperimmune nella lotta al coronavirus. Proprio l’utilizzo del plasma come cura per il Covid-19 era finito al centro di una lunga polemica tra lo stesso Burioni e la trasmissione ‘Le Iene’.

Ora sul sito del virologo si legge: “Qualche tempo fa avete letto su molti giornali che il plasma dei pazienti guariti era il farmaco miracoloso che ci avrebbe salvato dal coronavirus e che poteri occulti ci tenevano nascosto. Purtroppo non era vero. Ieri avete letto su molti giornali dell’uscita di un lavoro che dimostrerebbe che il plasma non ha alcuna efficacia nella terapia di Covid-19. Anche questo, per fortuna, non è vero“.

A proposito del lavoro citato, nell’articolo viene spiegato che “si tratta di uno studio randomizzato: i pazienti, più o meno nelle stesse condizioni di malattia, sono stati assegnati casualmente al gruppo che ha ricevuto le migliori terapie più il plasma di pazienti guariti o al gruppo che ha ricevuto soltanto le migliori terapie disponibili”.

Lo studio, che ha coinvolto 464 pazienti (“un numero di tutto rispetto”), ha evidenziato che la mortalità nei due gruppi si è rivelata “sostanzialmente identica“.

Nel gruppo che ha ricevuto il plasma sono morti 34 pazienti, in quello che non l’ha ricevuto ne sono morti 31.

Il plasma, quindi, è inutile?Allo stesso tempo sì e no“, si legge nell’articolo.

La spiegazione: “Il limite di questo studio è che è stato semplicemente utilizzato plasma di pazienti guariti, senza dosare nel plasma la quantità di anticorpi e, in particolare, senza dosare la quantità di anticorpi neutralizzanti“.

Secondo la tesi formulata sul sito ‘Medical Facts’, ciò che il lavoro sopracitato dimostra è che “il plasma dei guariti preso da tutti i donatori, senza ulteriori analisi, sembra non essere utile“.

Nell’articolo a firma di Roberto Burioni e Guido Silvestri si legge ancora: “Ammesso e non concesso che il plasma abbia un’efficacia quando ricco di anticorpi neutralizzanti, non potremo comunque usare il plasma di tutti i pazienti, ma solo di alcuni individui selezionati. Ciò richiederà un maggiore sforzo organizzativo, un maggior costo e una minore disponibilità del plasma”.

Fonte foto: Ansa
Chi è Roberto Burioni, virologo e professore tra libri e ricerca

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