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Coronavirus, parla don Lino fermato e multato: "Chiedo giustizia"

Il prete parla dopo il caso del funerale fermato dai carabinieri e divenuto oggetto di interrogazione parlamentare

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Le immagini dei Carabinieri che entrano in chiesa mentre sta celebrando un funerale, provano a fermarlo suscitando la sua rabbia, hanno fatto il giro dei social e non solo. Don Lino Viola, il parroco di Gallignano nel cremonese è diventato suo malgrado famoso. Ed ora chiede che la multa gli venga annullata ed è pronto a dare battaglia chiedendo “giustizia terrena”.

I fatti. La scorsa settimana ha destato clamore la vicenda che ha visto, a Soncino, nel cremonese, i carabinieri interrompere nella chiesa della frazione Gallignano, il sacerdote che stava celebrando un funerale per una delle vittime del Covid-19. Tra i banchi della chiesa c’erano in totale una quindicina di persone tra addetti alla chiesa e parenti del defunto. Don Lino non l’ha prese bene, in un video, diventato poi virale, ha proseguito la sua celebrazione bacchettando i militari che cercavano in tutti i modi di interromperlo.

La vicenda ha provocato diverse polemiche. Se da un lato è vero che le celebrazioni religiose di tutti i tipi, quelle aperte al pubblico, sono severamente vietate dal decreto, è pur vero che i tempi e i modi con cui i carabinieri hanno interrotto la messa, sono sembrati a molti esagerati.

Una vicenda che arriverà in tribunale e in Parlamento. Don Lino ne ha parlato in un’intervista all’Adnkronos: “Ho saputo che tre politici – spiega il sacerdote – presenteranno una interrogazione parlamentare su quanto accaduto perché sono state violate non solo le norme costituzionali ma le regole più elementari”. Don Lino, multato per 680 euro, ora ha anche un pool di tre avvocati che lo difenderanno a titolo gratuito. “Mi fido anche della giustizia terrena”, conclude.

Don Lino ha ammesso anche di aver ricevuto “più di cento mail di solidarietà, le telefonate non si contano.Mi hanno chiamato pure tutti i Vescovi francesi.  C’è stato poi l’autorevole sostegno dell’elemosiniere del Papa che, per dirla col sacerdote. Diversa appare invece la posizione della diocesi di Cremona che sin da subito aveva in parte preso le distanze da don Lino che ammette: “Con mons. Napolioni ci siamo parlati a lungo, io gli ho spiegato che ho solo fatto il mio dovere ma lui mi ha risposto col silenzio”.

Fonte foto: Ansa

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