Coronavirus, la nota del Viminale sulle attività all'aperto

Una circolare del Viminale firmata dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi ha fatto chiarezza su alcune delle “comprovate esigenze primarie non rinviabili” per le quali sarebbe consentito uscire di casa, dopo le misure imposte dal dpcm per far fronte all’emergenza coronavirus.

Coronavirus, la nota del Viminale

Come riferisce l’Ansa, tra le eccezioni c’è l'”approvvigionamento alimentare, gestione quotidiana degli animali domestici” e “per svolgere attività motoria e sportiva all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro”.

Non sarebbe dunque tassativamente vietato dal decreto uscire per una passeggiata, purché si rispetti il limite della distanza di almeno un metro tra individuo e individuo. Fermo restando che, per trarre maggiore efficacia dai provvedimenti, bisognerebbe evitare comunque di lasciare il proprio domicilio.

Sul sito del governo è scritto: “Parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro”.

Coronavirus, i sindaci chiudono i parchi

Eppure sono molti i sindaci d’Italia che hanno imposto la chiusura dei parchi. Aosta, Matera, Ancona, Pescara, Padova, Parma; chiusi i parchi anche in tutta la Campania. Sull’argomento passeggiata, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha affermato quanto riporta l’Ansa: “La passeggiata al parco si può fare, ma già a correre si mettono in difficoltà gli altri”. Lo stesso vale per “uscire per un giro del palazzo, per la spesa, per portare fuori il cane”.

È bene ricordare che, come ha sottolineato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, anche chi esce a piedi per piccoli spostamenti deve portare con sé l’autocertificazione.