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Coronavirus, indice Rt sale ancora in Lombardia: parla l'esperto

L'indice Rt in Lombardia è salito fino al valore 0,91: cosa significa e perché secondo Demicheli non bisogna preoccuparsi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’ultimo monitoraggio effettuato dal Ministero della Salute e dall’Iss sull’evoluzione della pandemia di coronavirus in Italia ha confermato l‘andamento positivo della curva dei contagi nel nostro Paese, pur sottolineando l’esistenza di “focolai di trasmissione attivi“. Tutte le regioni, nella settimana dal 25 al 31 maggio, hanno fatto registrare un indice Rt inferiore all’1. La Lombardia, la regione più colpita dal Covid-19, ha registrato un indice Rt pari a 0,91, in crescita rispetto alla settimana precedente. Ma cosa significa?

La Lombardia è passata dallo 0,53 del 12 maggio, allo 0,75 del 26 maggio fino allo 0,91 del 3 giugno.

Dall’Istituto Superiore di Sanità hanno specificato che “per quanto riguarda la stima dell’Rt, quando il numero di casi è molto piccolo possono verificarsi temporanee oscillazioni” con valori superiori a 1.

Vittorio Demicheli, epidemiologo Direttore Sanitario dell’Ats di Milano e membro della task force di monitoraggio nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), ha commentato al ‘Corriere della Sera’: “Siamo ottimisti. In questa epidemia bisogna sempre guardare le tendenze e non i giorni singoli o le settimane e all’inizio della quarta settimana di monitoraggio sono migliorati i dati e la qualità del monitoraggio che le Regioni producono”.

Sul dato della Lombardia, Demicheli ha detto che “non è preoccupante“, perché “l’Rt esprime il concetto di velocità: ci può essere un contagio piccolo che cresce con una certa velocità, poi ci può essere un contagio grosso che si muove molto lentamente. Se è vicino all’1 il contagio si spegne lentamente, ma si spegne. Quello che conta è il numero totale di nuovi casi durante la settimana, l’incidenza, che sta continuando a scendere”.

Secondo Demicheli, “gli indicatori che ci avvisano per primi” della crescita dell’epidemia “saranno l’incidenza settimanale, il numero di focolai e il sistema di emergenza: le chiamate al 118, gli accessi in ospedale, sono questi i dati che arrivano subito” e non l’indice Rt, che “segue di una settimana o due l’esito dell’incidenza dei nuovi casi”.

Pierpaolo Sileri: “Non vedo un problema Lombardia”

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, intervistato ad aprile da VirgilioNotizie, ha dichiarato a ‘SkyTg24’: “Non vedo un problema Lombardia, anzi vedo numeri in calo con terapie intensive vuote. L’Italia è aperta. I focolai possono essere ovunque e, nel caso, andranno prese misure di contenimento chirurgiche e mirate”.

Coronavirus, l’indice Rt regione per regione

Di seguito, sono riportati i valori Rt regione per regione, nelle settimane 18-24 maggio e 25-31 maggio:

Abruzzo 0,67 – 0,76
Basilicata 0-0
Calabria 0,13 – 0,37
Campania 0,58 (solo ultima settimana)
Emilia Romagna 0,55- 0,58
Friuli Venezia Giulia 0,9 -0,76
Lazio 0,74 -0,75
Liguria 0,58 -0,48
Lombardia 0,75- 0,91
Marche 0,55 -0,86
Molise 2,2- 0,59
Provincia Autonoma di Bolzano 0,57- 0,86
Provincia autonoma di Trento 0,88- 0,86
Piemonte 0,5 -0,58
Puglia 0,62 -0,78
Sardegna 0,51- 0,14
Sicilia 0,75 -0,55
Toscana 0,59- 0,72
Umbria 0,94 -0,65
Valle d’Aosta 0,8- 0,47
Veneto 0,65 -0,61.

Fonte foto: Ansa
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