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Coronavirus, Gimbe: "Regioni sottostimano i dati". La situazione

La Fondazione Gimbe afferma che la situazione relativa al coronavirus sia stabile ma che ci sia una sottostima dei dati in varie regioni italiane

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sono 1.408 i casi di nuovi positivi al coronavirus rilevati nell’ultima settimana in Italia. Una situazione “stabile rispetto alla settimana precedente” ma c’è da segnalare che è stato effettuato un minor numero di tamponi. A renderlo noto è il Corriere della Sera, che cita il quadro fornito dalla Fondazione Gimbe che ha dichiarato che la “pressione sugli ospedali al 21 luglio” è la seguente: “I pazienti ricoverati con sintomi (732) e, soprattutto, quelli in terapia intensiva (49) sono ormai un numero esiguo”. D’altro canto Gimbe afferma che “i numeri trasmessi da alcune Regioni spesso sono sottostimati”.

“A fronte della stabilità nell’aumento dei nuovi casi diagnosticati nell’ultima settimana rispetto alla precedente (+20) – scrive la Fondazione Gimbe – si documentano ampie variazioni regionali: in 8 Regioni i casi sono in riduzione, in 11 in aumento e in 2 sono stabili”.

Uno scenario in cui svetta “l’incremento dei casi in Veneto (+172) e la riduzione in Lombardia (-184)”. Inoltre “si rilevano moderate variazioni in aumento in Liguria (+44), Toscana (+30) e Campania (+28) e in riduzione nel Lazio (-46) e in Piemonte (-35)”.

“In questo contesto – spiega il presidente Nino Cartabellotta – non bisogna confondere il progressivo decongestionamento degli ospedali con l’azzeramento delle ospedalizzazioni”.

“Infatti – prosegue Cartabellotta – i dati su pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva si riferiscono al numero dei posti letto occupati, ma non permettono di conoscere il numero di pazienti ricoverati e dimessi, per guarigione o decesso”.

“Inoltre, alcune Regioni non conteggiano più tra i pazienti ospedalizzati quelli con negativizzazione del tampone, sottostimando complessivamente il carico ospedaliero correlato a COVID-19″, conclude il presidente.

La Fondazione effettua anche in analisi territoriale: “Abbiamo valutato la distribuzione geografica dei 12.248 casi attivi al 21 luglio, ovvero i casi “attualmente positivi” secondo la denominazione della Protezione Civile. Il 57,2% si concentra in Lombardia (7.010); un ulteriore 29,5% si distribuisce tra Emilia Romagna (1.297) Lazio (881), Piemonte (813), Veneto (624); i rimanenti 1.623 casi (13,3%) sono distribuiti in 16 Regioni e Province autonome.

Parametrando i nuovi casi alla popolazione residente, le Regioni che nella settimana 15-21 luglio rilevano il maggior incremento per 100.000 abitanti sono Emilia Romagna (5,99), Veneto (5,12), Liguria (5,09) e Lombardia (4,07).

Il problema continuano ad essere i nuovi focolai e i “casi di rientro” dall’estero.

Fonte foto: ANSA
Coronavirus: i focolai in Italia. Dove e quanti casi

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