,,

Covid, "dati fuorvianti e irreali": Gismondo contro il bollettino

La microbiologa Maria Rita Gismondo torna sui numeri ufficiali della pandemia e sulla frase pronunciata a inizio emergenza: "Poco più di un'influenza"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

I numeri non la convincono, anzi, l’hanno spinta a scrivere un libro dal titolo inequivocabile: ‘Ombre allo specchio – bioterrorismo, infodemia e il futuro dopo la crisi’. L’autrice è Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio Microbilogia clinica, virologia e bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. Qualche mese fa è finita nell’occhio del ciclone per aver etichettato il coronavirus come un qualcosa “poco più grave di un’influenza“. Ai microfoni di Avvenire ha detto la sua sui dati forniti dal governo.

Gismondo: “Quasi la metà delle vittime aveva tre patologie pregresse”

Maria Rita Gismondo ha dichiarato di avere “molte perplessità” perché nelle statistiche ufficiali “sono finiti i pazienti che hanno malattie intercorrenti. Sono stata criticata per aver sottolineato che in un lavoro dell’Iss, 3 pazienti su 355 presentavano zero patologie se non il Covid-19 e quasi il 50% dei deceduti aveva ben tre patologie pregresse“.

La microbiologa si è posta poi alcune domande: “Quanti sono stati i morti tra i malati ricoverati per altra patologia? Quanti erano i malati a casa? Non avremo mai una risposta perché sono stati cremati tutti e proibite le autopsie, non avremo modo di sapere”.

E la Gismondo ha criticato proprio l’iniziale divieto di autopsia: “Erano sconsigliate ovunque, per quanto si sapesse che il contagio avviene per via aerea: un cadavere non respira“.

Secondo lei, “solo dopo aver fatto alcune autopsie abbiamo chiarito che la polmonite era l’ultima causa del decesso e che in genere vi era una vasculopatia dissennata. L’emergenza è stata gestita anche sulla base di numeri fuorvianti e irreali“.

Gismondo: “Poco più di un’influenza? Oggi non lo direi più”

La Gismondo è poi tornata sulla frase che ha scatenato le polemiche ormai diversi mesi fa: “Oggi non direi più che il coronavirus è poco più grave di un’influenza“.

La microbiologa ha spiegato che “a gennaio e febbraio eravamo condizionati dalla Sars, un’epidemia che nel 2002 aveva fatto qualche centinaio di morti in Asia e all’inizio di febbraio avevamo pochi casi fuori dalla Cina. Ci ha fregati aver pensato che il Covid fosse appena arrivato, mentre stava circolando da tempo e infatti con i dovuti test sono venuti fuori i positivi asintomatici. Abbiamo sbagliato perché il ‘dopo’ ci ha smentiti: allora era la cosa più ovvia da dire“.

Coronavirus, gli esperti più credibili: i risultati del sondaggio Fonte foto: Ansa
Coronavirus, gli esperti più credibili: i risultati del sondaggio
,,,,,,,,