Coronavirus, Galli furioso: "Rischiamo di tornare come a marzo"
Massimo Galli lancia l'allarme movida ed elenca i rischi che corriamo a causa degli assembramenti in locali e discoteche
Gli assembramenti scaturiti dalla movida tornano a essere protagonisti dell’occhio critico di virologi ed esperti. Parallelamente alla situazione nelle scuole, discoteche e locali rischiano di trasformarsi nuovamente in focolai con l’arrivo dei primi freddi e la tendenza delle persone a raggrupparsi in luoghi chiusi.
Coronavirus, i rischi secondo Galli
Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, è intervenuto alla trasmissione “Agorà” su Rai 3 puntando il dito contro questa tendenza, e lanciando un allarme.
“È evidente che non si è capito cosa stiamo andando a rischiare – ha detto Galli – stiamo andando a rischiare una situazione comparabile per alcuni aspetti a quella di marzo. Vogliamo questo?”.
“Vogliamo non lasciarci alle spalle quella esperienza? Vogliamo vanificare i lunghi giorni di lockdown e tutti i sacrifici connessi per andare ad ondeggiare in un locale che con quelle caratteristiche andrebbe chiuso questa sera stessa?”, ha rincarato la dose Galli.
Galli ha speso alcune parole anche per commentare la positività del presidente Usa Donald Trump, evidenziando che non sempre tra le fasce più a rischio della popolazione ci sono esiti negativi: “Anche tra i 90enni c’è un 30% di asintomatici o paucisintomatici, quindi non è detto che una persona anziana, in sovrappeso e con qualche problema di salute debba per forza avere un decorso negativo”.
Galli sulla situazione di Trump
In merito alle cure sperimentali a cui è stato sottoposto Trump, un mix di anticorpi monoclonali, Galli ha sottolineato: “Noi siamo in una situazione in cui non abbiamo una malattia orfana di farmaci ma, se dovessimo fare un gioco di parole, diciamo che è ancora una malattia in affido temporaneo. Nel senso che non abbiamo una situazione di assenza di farmaci, ma non abbiamo una cura così robusta da metterci in assoluta garanzia. Quindi anche per il presidente degli Stati Uniti sono state utilizzate le cose che potevano essere utilizzate al meglio”.
Galli ha anche fatto un commento sui comportamenti di Trump, che pur essendo positivo è uscito a fare un giro in auto per salutare i suoi fan: “Si commentano da soli: esistono i comuni mortali e superuomini che possono fare un po’ quello che gli pare”.
Coronavirus, l’allarme di Cartabellotta (Gimbe)
Lo stesso Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha tracciato un quadro dell’epidemia per i prossimi mesi. A “Non è l’arena” su La7, Cartabellotta ha spiegato: “Se i trend dovessero mantenersi così, un trend lineare e non ancora esponenziale, noi alla vigilia di Natale saremo più o meno con 10-12mila pazienti ospedalizzati e un migliaio in terapia intensiva. Di fatto sono queste le proiezioni”.
Tuttavia, se dovessero scoppiare focolai fuori controllo, questi numeri non sarebbero più facilmente gestibili dal sistema sanitario che si ritroverebbe nuovamente al collasso come nella prima fase dell’epidemia di coronavirus.