Fase 2: cosa prevede il piano per una seconda ondata di contagi
Aumenta la preoccupazione per una ricaduta dopo la riapertura del Paese. Il Governo pensa a un piano per far scattere nuovamente il lockdown
Come reagire in caso di una seconda ondata di contagi dopo la riapertura prevista per il 4 maggio? Il Governo sta studiando un piano di emergenza per fare fronte alla possibilità di un nuovo aumento di infezioni da coronavirus. Ne dà notizia l’Ansa.
Secondo le indiscrezioni emerse da fonti vicine all’esecutivo, la task force guidata da Vittorio Colao starebbe valutando un meccanismo basato sull’indice dei contagi, la capienza degli ospedali e la disponibilità di mascherine e dispositivi di protezione individuale.
Il Governo potrebbe decidere di inserire un automatismo che vincoli le Regioni a chiudere i confini in base a un algoritmo predefinito, oppure potrebbe agire di caso in caso, valutando rischi e pericoli collegati all’aumentare dei numeri.
In entrambi i casi il lockdown tornerebbe a essere la misura scelta per limitare la diffusione del coronavirus, anche se scatterebbe solo in alcune aree del Paese, con l’istituzione di nuove zone rosse, come avvenuto all’inizio dell’emergenza Covid-19 in Italia.
Giuseppe Conte potrebbe annunciare il piano per il futuro già dopo la Festa della Liberazione, il 26 o il 27 aprile, che dovrebbe prevedere la riapertura immediata di alcune filiere produttive e la riapertura totale del settore produttivo a partire dal 4 maggio.
Ancora in discussione, riporta l’Ansa, ci sarebbero invece le linee guida per i cittadini sul distanziamento sociale e l’utilizzo di guanti e mascherine, così come le nuove regole per il trasporto e i mezzi pubblici. Incerte anche le date per bar e ristoranti, che in una prima fase potrebbe riprendere con l’asporto.