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Coronavirus, Guerra (Oms) spiega perché è meglio fare due tamponi

Il direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità: "Preferibili misure per escludere ogni rischio"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Meglio continuare a fare due tamponi per interrompere l’isolamento di un paziente: è questa la strada della prudenza”. Così Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms e membro del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista concessa al Corriere della Sera.

Secondo Guerra, si tratta di una “regola d’oro perché esclude ogni rischio. Affidarsi al solo criterio clinico – ossia decidere in base alla mancanza di sintomi per circa due settimane – comporta pericoli, anche se bassi. Tanto che le linee guida parlano di ‘improbabilità’. Su questo i singoli governi devono riflettere”.

Ci sono dei Paesi che non possono garantire il doppio tampone, per colpa di risorse limitate: “Penso a quelli africani, all’India e al Brasile“.

E l’Italia? “I doppi tamponi può permetterseli, e riesce a farli“.

Le nuove linee guida dell’Oms sono state criticate da Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute e rappresentante del governo italiano presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Per Guerra, invece, “è un’alternativa pensata soprattutto per i sistemi sanitari che hanno difficoltà ad applicare le iniziali raccomandazioni sul doppio tampone negativo“.

E sulla bassa adesione alla campagna di test sierologici: “Il motivo potrebbe essere l’assenza di tempestività nel garantire l’esecuzione del tampone di verifica nel caso il test sia risultato positivo mostrando la presenza di anticorpi. Il tampone andrebbe fatto subito per non far perdere giornate lavorative a chi risponde alla chiamata della Croce Rossa”.

Coronavirus, nuovo record di nuovi casi nel mondo in 24 ore

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha registrato 183 mila nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Lo riporta la Bbc.

Si tratta del numero più alto di contagi in un solo giorno dall’inizio della pandemia ed è dovuto soprattutto all’aumento delle persone positive in America Latina.

Oltre 50 mila di questi nuovi casi infatti sono stati segnalati in Brasile, poi negli Stati Uniti e India.

Fonte foto: Ansa
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