Coronavirus: quali negozi vengono chiusi, parla Conte
Chiusi tutti i centri di vendita al dettaglio, fatta eccezione per farmacie e alimentari. Anche edicole e tabaccai dovrebbero restare aperti
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in diretta tv, ha annunciato nuove misure del Governo e più restrizioni per i negozi per fare fronte all’emergenza coronavirus in Italia. Rimarranno aperte farmacie e negozi di alimentari e beni di prima necessità.
Fonti vicine a Palazzo Chigi hanno dichiarato all’Ansa che i provvedimenti saranno validi fino al 25 marzo. Secondo le indiscrezioni sul Dpcm che verrà emanato a breve, edicole e stampatori dovrebbero rimanere aperti, così come i tabaccai.
Il premier Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che impone le nuove misure restrittive a tutta Italia intorno alle 22.50 del 10 marzo. Il decreto del presidente del Consiglio potrebber prevedere riduzioni al trasporto pubblico locale, compresi i taxi, e a treni, aerei e trasporti marittimi. Ai governatori dovrebbe essere data facoltà di “disporre la programmazione” del trasporto locale “anche non di linea” per contenere il contagio, mentre il ministro dei Trasporti potrà operare i trasporti nazionali.
Conte ringrazia gli italiani per gli sforzi contro il coronavirus
“Il mio grazie va a tutti voi che state rispettando le misure che il governo ha adottato. Sappiate queste rinunce stanno dando un grande contributo al Paese, L’Italia sta dando prova di essere una grande comunità”, ha esordito il presidente del Consiglio.
“La stragrande maggioranza degli italiani ha risposto in modo straordinario quando ho adottato misure che limitano anche le nostre amate libertà. Sapevo che era un primo passo e ragionevolmente non sarebbe stato l’ultimo. Oggi siamo consapevoli che in un Paese grande e complesso come il nostro bisogna procedere gradualmente per predisporsi ad accettare i cambiamenti richiesti. Questo è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. L’Italia resta una zona unica protetta“, ha specificato.
Coronavirus: predisposta la chiusura dei negozi dal 12 marzo
“Questo è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. Ora disponiamo anche la chiusura di tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio, ad eccezione di quelle dei beni di prima necessità e delle farmacie. Chiudiamo i negozi”, ha dichiarato il premier. “Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti. Resta consentita la consegna a domicilio“.
“Non è necessario fare nessuna corsa per acquistare il cibo. I negozi di alimentari restano aperti“, ha specificato il presidente del Consiglio dei Ministri. “Restano garantiti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti e i servizi di pubblica utilità“.
“È garantito il funzionamento dei servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi“, ha annunciato il presidente del Consiglio.
“Saranno garantite, nel rispetto della normativa igienico-sanitaria, le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività”.
Chiuderanno “parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa che non garantiscono la distanza di un metro di sicurezza. Restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione”, ha continuato.
“Le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio. Si incentiva la regolazione di turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili”, ha specificato Giuseppe Conte.
Conte annuncia un commissario per l’emergenza coronavirus
“Nominerò un commissario che avrà ampi poteri di deroga e lavorerà per rafforzare la distribuzione” di strumenti sanitari. “Potrà impiantare nuovi stabilimenti. La persona sarà il dottor Domenico Arcuri“, ha annunciato in diretta da Palazzo Chigi.
Domenico Arcuri, sarà il commissario delegato per il settore sanitario nell’ambito dell’emergenza coronavirus. Nelle scorse settimane è stato visto spesso nella sede della Protezione Civile di Roma. Amministrato delegato di Invitalia, agenzia nazionale per gli investimenti, ha parlato negli scorsi giorni con Giuseppe Conte della fornitura di mascherine per il personale sanitario per potenziare la produzione di questi dispositvi.
Giusppe Conte: “Il mondo ci guarda e ci apprezza”
“La regola madre rimane la stessa: limitare gli spostamenti alle attività lavorative o per motivi di salute o per motivi di necessità come fare la spesa. È importante essere consapevoli che abbiamo da poco iniziato a cambiare le nostre abitudini, l’effetto di questo grande sforzo lo vedremo tra un paio di settimane”, ha sottolineato il premier.
“Se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa nient’affatto improbabile, non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure. Non dovremo fare una corsa cieca verso il baratro. Dovremo essere lucidi, responsabili” per affrontare la pandemia, ha spiegato Giuseppe Conte.
“In questo momento tutto il mondo ci guarda, ci guardano per i numeri del contagio e vedono un Paese in difficoltà, ma ci apprezzano perché stiamo dando prova di grande rigore e resistenza”, ha detto ancora il premier. “Domani ancora ci ammireranno perché con il senso di comunità riusciremo a vincere la battaglia contro la pandemia. In Europa siamo quelli colpiti per primi ma anche quelli che stanno reagendo con maggior forza e stiamo diventando un modello per tutti”.