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Coronavirus, accusa di omicidio doloso a chi esce con i sintomi

Le imputazioni sono molto severe per chi esce di casa con tosse e febbre, oppure per chi non dichiara l'infezione

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Chi sospetta di avere il coronavirus e non si mette in quarantena potrebbe rischiare l’accusa di omicidio doloso e quindi una pena non inferiore ai 21 anni di reclusione. In seguito all’emergenza sanitaria, infatti, in molti si sono chiesti quali sono le pene da scontare per chi non si attiene alle norme previste dal governo per contenere il contagio e Il Sole 24 ore ha provato a fare chiarezza.

Coronavirus, cosa succede a chi dichiara il falso nell’autocertificazione

Gli spostamenti, come è noto, sono da motivare per via della salute, comprovate esigenze lavorative o per altri stati di necessità tramite un’autocertificazione.

Chi dovesse dichiarare il falso alle autorità, in particolare al pubblico ufficiale, rischia una pena da uno a sei anni di reclusione. È inoltre previsto l’arresto in flagranza e chiunque può segnalare i casi di cui venga a conoscenza per far scattare automaticamente il procedimento penale.

I pubblici ufficiali – ovvero le forze di polizia e armate, oltre ai vigili e ai magistrati, ma anche i medici – che non dovessero segnalare i casi e far attivare le verifiche rischiano l’imputazione per il reato di omessa denuncia.

Si aggiunge, a questi reati, anche l’arresto fino a 3 mesi con l’ammenda fino a 206 euro chi viola i provvedimenti che vietano di spostarsi senza motivo.

Coronavirus, qual è la possibile pena per chi non si mette in quarantena

Chi presenta dei sintomi quali febbre, tosse e altri associati al Covid-19 rischia, se non si mette in quarantena, un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie.

Se, con il suo comportamento, causa l’infezione e la morte di un’altra persona anche anziana o a rischio, rischia l’imputazione di omicidio doloso e la reclusione non inferiore a 21 anni.

Si applica la stessa pena a chi continua ad avere rapporti sociali o a lavorare dopo aver avuto contatti con persone positive. La stessa imputazione potrebbe essere prevista se si continua ad avere contatti con amici e conoscenti causando il rischio concreto di nuovi contagi.

Coronavirus, qual è l’ipotesi di accusa per chi è positivo e non lo dichiara

Infine, per i casi accertati di coronavirus che non lo dicono a nessuno ed escono di casa le imputazioni si fanno molto più pesanti.

Oltre alla violazione dell’ordine dell’autorità, infatti, si va dal tentativo di lesioni nel caso in cui si venisse a contatto con soggetti a rischio fino all’omicidio volontario se ne deriva la morte.

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Coronavirus, vademecum: cosa fare in caso di sintomi e dubbi Fonte foto: Ansa
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