Coronavirus, come comportarsi in famiglia: parla Locatelli

Le misure di sicurezza e distanziamento sociale per limitare i contagi da coronavirus vanno applicate anche all’interno delle mura domestiche: a dirlo è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, durante la conferenza stampa alla Protezione civile.

Per quanto riguarda i soggetti risultati positivi al coronavirus, “è fondamentale quanto più possibile nei contesti familiari mantenere misure stringenti di contenimento“, ha spiegato Locatelli.

“È un altro sacrificio che si chiede al Paese – ha specificato – ma è importante. Altrimenti rischiamo di perpetuare il meccanismo di diffusione del virus”. Poi ha aggiunto: “È un appello al senso responsabilità di tutti i familiari dei pazienti positivi“.

Ci sono, tuttavia anche “23 mila italiani che sono fortunatamente asintomatici ma positivi al coronavirus”. Loro, per il presidente del Consiglio superiore di Sanità, “possono rappresentare un meccanismo per cui non si riesce a ridurre completamente il contagio e quindi i numeri a cui abbiamo fatto riferimento finora”.

Locatelli ha così ribadito l’appello a tenere le misure di sicurezza e di distanza anche nelle abitazioni, fra i parenti.

“Seguendo il decalogo di precauzioni si riesce a ottenere una prevenzione forte rispetto alla diffusione del contagio. Se mai ci fosse un contributo del materiale sulle zampe degli animali, lo ritengo assolutamente marginale. Quindi bisogna continuare a tenere le distanze sociali”, ha precisato.

Per quanto riguarda i più giovani, Locatelli ha fatto una precisazione rispondendo a una domanda sulla morte di un trentenne a Roma, in terapia intensiva: “È stato sottolineato il dato delle patologie concomitanti come fattore di rischio, ma ciò non toglie che anche soggetti giovani apparentemente sani possano andare incontro ai rischi, magari perché i meccanismi delle difese immunitarie non sono così efficienti”.