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Conte, conferenza fiume: "Grillo decida: papà generoso o papà padrone"

L'ex premier Giuseppe Conte, attraverso una conferenza stampa, ha spiegato i suoi progetti politici futuri

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Giuseppe Conte, tramite una conferenza stampa alla Sala del Tempio di Adriano a Roma, ha sciolto le riserve e ha parlato ampiamente del suo rapporto con Beppe Grillo e con il M5s.

“Quando lasciai Palazzo Chigi – spiega l’ex premier – lanciai un appello perché tutte le forze politiche appoggiassero il governo Draghi per offrire risposte urgenti alle famiglie e alle imprese. In quell’occasione mi venne spontaneo dire agli amici del M5s ‘Io ci sono e ci sarò’. Una manifestazione di affetto per la fiducia e la lealtà mostratami dal Movimento in due anni”.

E ancora: “Grillo poi mi chiese di entrare nel M5s: all’incontro all’Hotel Forum rifiutai di entrare subito perché ritenni che una mia investitura dall’alto non avesse una legittimazione solida della base. Il Movimento da un po’ di mesi sta attraversando delle difficoltà. Si avverte una mancanza di una leadership solida. Molti nodi si trascinano da anni e si ripercuotono sull’elettorato… Lo si vede anche dai dati dal 2018 a oggi, dati che sono in calo”.

“Ho suggerito di portare il Movimento verso una dimensione europea e internazionale – prosegue Conte -, ho prefigurato la necessità di una organizzazione territoriale. Ho anticipato anche la necessità di introdurre una scuola di formazione amministrativa. Ho anticipato una maggiore identità politica. Ci siamo lasciati così con Grillo, con un mio impegno a elaborare un progetto su questi punti”.

“In questi 4 mesi ho studiato tanto, ho studiato a fondo la storia del Movimento e gli statuti di altri partiti, anche stranieri. Ho ascoltato sindaci e molte altre personalità. Ho auspicato una fase di forte rinnovamento”, spiega sempre Conte dopo aver parlato di “lotte interne e faide da scongiurare”.

“Con Grillo è emerso un equivoco di fondo – prosegue l’ex presidente del Consiglio -. Non ha senso imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni, secondo me. Beppe mi è sembrato che pensi che tutto vada bene così, salvo qualche piccolo aggiustamento. Dissi subito che non volevo fare un’operazione di facciata. Servono grandi cambiamenti: non si devono rinnegare i principi fondanti del M5s, ma per rilanciare la pulsione rivoluzionaria occorre proiettare lo sguardo in avanti, se vogliamo elaborare una società entro il 2050 più equa, che contrasti le disuguaglianze e abbracci la svolta ecologica”.

“Questa mia schiettezza – dice Conte – non è per arroganza, ma è un gesto di grande affetto per il Movimento. Le forze di destra offrono soluzioni facili ma illusorie. Lo abbiamo visto all’inizio della pandemia quando hanno sostenuto tesi antiscientifiche. Davanti a noi abbiamo una opportunità unica grazie al Pnrr. Abbiamo innanzi a noi la concreta opportunità di realizzare la transizione digitale e ecologica e di mettere in atto una riforma fiscale che guardi a maggiore equità, uguaglianza e inclusione sociale”.

E ancora: “Per fare tutto questo c’è bisogno di un campo largo, di lavorare con quelle forze politiche che hanno dimostrato concretamente di voler collaborare con noi in modo leale. Il mio io l’ho fatto. In 4 mesi ho recuperato i dati degli scritti e sciolto il nodo Rousseau. Ho elaborato uno statuto con pesi e contrappesi ma che preserva l’intera agibilità politica del leader politico di turno, chiunque esso sia. Ho previsto nuovi ruoli per mettere ordine”.

Conte aggiunge che tutti i documenti che ha stilato li consegnerà tra poche ore a Crimi e a Grillo e poi saranno resi disponibili: “Da parte mia sono pronto, il Movimento deve ripartire più forte di prima. Per questo rivolgo un appello a Grillo: a Beppe dico che non ne faccio una questione personale e preciso che mai ho preteso scuse pubbliche come è stato scritto”.

“La battuta irriverente non mi preoccupa. Ho per fortuna il senso dell’ironia. So rispondere a tono a queste provocazioni e infatti è quel che è successo nella telefonata di ieri. Ho grande rispetto per Grillo, ma non posso tollerare certe ambiguità. Spetta a lui decidere se essere il genitore che lascia crescere la sua creatura in autonomia o se essere il padre padrone”.

“Una diarchia non sarebbe funzionale, un leader ombra affiancato da un prestanome non serve – ha continuato l’ex premier -. E quel prestanome non potrei essere io. Il Movimento ha bisogno di forza e coerenza. Il leader deve avere il controllo della comunicazione. Avrà poteri però minori rispetto a ciò che è previsto dallo statuto attuale proprio perché ci saranno comitati e altri organi democratici”.

“Deve uscire una linea politica chiara e coerente. Se il mio appello non venisse accolto, valuterò poi il da farsi. Non ho il piano B ora. Mai ho avuto doppie agende”.

In definitiva Conte ha chiesto una maggiore autonomia politica, da ottenere tramite un nuovo statuto. Per Grillo, l’ex premier ha pensato a un ruolo di garante ma senza ingerenze sulle eventuali decisioni politiche. Conte ha anche detto che è pronto a mettersi in gioco e a domandare un’investitura elettorale passando dal voto degli iscritti. Ora la palla passa a Grillo.

Fonte foto: ANSA
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