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I sintomi della nuova variante Covid Eris: aumentano i contagi rispetto a Pirola, la situazione in Italia

In Italia e nel mondo aumentano i contagi Covid con l'arrivo della nuova variante Eris. Ecco i sintomi e le novità sui vaccini

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Con la variante Eris dell’infezione da Covid-19 si registrano contagi in aumento. Ai dati pubblicati nei bollettini del Ministero della Salute in Italia e a quelli divulgati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si aggiunge una ricerca pubblicata sulla piattaforma ‘bioRxiv’ in cui troviamo maggiori informazioni su questa variante, dal nome scientifico EG.5, che sembrerebbe avere una maggiore capacità di infettare i polmoni. Qual è la situazione nel nostro Paese.

Più contagi con la variante Covid Eris: la situazione in Italia

Se restiamo in Italia, secondo l’Istituto Superiore della Sanità (Iss) la variante Eris ha interessato almeno il 25,8% dei contagi nel mese di agosto 2023.

Un’incidenza, quella di EG.5, decisamente più incisiva rispetto alla già nota variante Pirola, già capace di arginare il sistema immunitario.

In Italia e nel mondo aumentano i contagi da Covid dopo l’insorgere della variante Eris

A proposito di contagi in aumento, quindi, in Europa nell’ultimo mese ci siamo trovati di fronte a un +39%.

In Italia si registrano +28,1% di casi positivi con un incremento dei decessi del +47,7% e un tasso di positività pari al +1,3%.

Cosa dice la ricerca

La ricerca pubblicata su ‘bioRxiv’, condotta dall’università di Tokyo, ha stabilito che la variante Eris potrebbe infettare maggiormente i polmoni.

I ricercatori lo hanno stabilito a seguito degli esperimenti condotti sui criceti, quindi ciò potrebbe significare una sintomatologia più grave nei pazienti colpiti dal Covid-19.

Va detto, tuttavia, che siamo ancora nel campo delle ipotesi dal momento che già dal mese di agosto l’Oms aveva escluso che EG.5 aggravasse le percentuali di rischio rispetto alle varianti già note.

Si tratta, dunque, di circostanze ancora in fase di conferma.

I sintomi più comuni

Nonostante le premesse preoccupanti, gli esperti comunicano che la sintomatologia finora riscontrata sui pazienti colpiti dalla variante Eris sviluppano un quadro clinico del tutto simile alle manifestazioni del Covid già note.

Ad esempio la dottoressa Kristina K. Bryant, specialista nel campo delle malattie infettive pediatriche presso la Norton Children’s Infectious Diseases, alla rivista ‘Health’ ha parlato di sintomi simili a quelli tipici della variante Omicron.

Per la precisione, molti pazienti hanno riferito di aver accusato sintomi simili alle più comuni allergie: tra questi si parla di naso che colatossemal di golacongestione delle vie respiratorie superiori.

Trattandosi di variante dominante, tuttavia, Kristina K. Bryant consiglia di non sottovalutarne le manifestazioni.

L’importanza dei vaccini

Eris discende dalla variante XBB.1.9.2. e per coprire i pazienti dalle varianti della famiglia XBB è già in arrivo il vaccino che sarà disponibile da ottobre.

Ema ne ha autorizzato la produzione alle aziende PfizerBioNtech.

Ema ne consiglia la somministrazione ai pazienti anziani, ai pazienti fragili e agli operatori sanitari, e ovviamente ai famigliari delle persone fragili e anziane.

Il flop della variante Pirola

Intanto, a circa tre settimane dall’inserimento tra le varianti sotto monitoraggio dell’Oms, arriva il primo identikit della variante BA.2.86, meglio conosciuta come Pirola.

Due studi condotti indipendentemente all’Università di Pechino e al Karolinska Institutet di Stoccolma hanno mostrato che è capace di eludere la risposta immunitaria, ma meno di quanto si pensasse.

Inoltre, è meno contagiosa rispetto alle altre varianti attualmente in circolazione.

Fonte foto: iStock

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