I sintomi della nuova variante Covid Eris: aumentano i contagi rispetto a Pirola, la situazione in Italia
In Italia e nel mondo aumentano i contagi Covid con l'arrivo della nuova variante Eris. Ecco i sintomi e le novità sui vaccini
Con la variante Eris dell’infezione da Covid-19 si registrano contagi in aumento. Ai dati pubblicati nei bollettini del Ministero della Salute in Italia e a quelli divulgati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si aggiunge una ricerca pubblicata sulla piattaforma ‘bioRxiv’ in cui troviamo maggiori informazioni su questa variante, dal nome scientifico EG.5, che sembrerebbe avere una maggiore capacità di infettare i polmoni. Qual è la situazione nel nostro Paese.
- Più contagi con la variante Covid Eris: la situazione in Italia
- Cosa dice la ricerca
- I sintomi più comuni
- L'importanza dei vaccini
- Il flop della variante Pirola
Più contagi con la variante Covid Eris: la situazione in Italia
Se restiamo in Italia, secondo l’Istituto Superiore della Sanità (Iss) la variante Eris ha interessato almeno il 25,8% dei contagi nel mese di agosto 2023.
Un’incidenza, quella di EG.5, decisamente più incisiva rispetto alla già nota variante Pirola, già capace di arginare il sistema immunitario.
A proposito di contagi in aumento, quindi, in Europa nell’ultimo mese ci siamo trovati di fronte a un +39%.
In Italia si registrano +28,1% di casi positivi con un incremento dei decessi del +47,7% e un tasso di positività pari al +1,3%.
Cosa dice la ricerca
La ricerca pubblicata su ‘bioRxiv’, condotta dall’università di Tokyo, ha stabilito che la variante Eris potrebbe infettare maggiormente i polmoni.
I ricercatori lo hanno stabilito a seguito degli esperimenti condotti sui criceti, quindi ciò potrebbe significare una sintomatologia più grave nei pazienti colpiti dal Covid-19.
Va detto, tuttavia, che siamo ancora nel campo delle ipotesi dal momento che già dal mese di agosto l’Oms aveva escluso che EG.5 aggravasse le percentuali di rischio rispetto alle varianti già note.
Si tratta, dunque, di circostanze ancora in fase di conferma.
I sintomi più comuni
Nonostante le premesse preoccupanti, gli esperti comunicano che la sintomatologia finora riscontrata sui pazienti colpiti dalla variante Eris sviluppano un quadro clinico del tutto simile alle manifestazioni del Covid già note.
Ad esempio la dottoressa Kristina K. Bryant, specialista nel campo delle malattie infettive pediatriche presso la Norton Children’s Infectious Diseases, alla rivista ‘Health’ ha parlato di sintomi simili a quelli tipici della variante Omicron.
Per la precisione, molti pazienti hanno riferito di aver accusato sintomi simili alle più comuni allergie: tra questi si parla di naso che cola, tosse, mal di gola e congestione delle vie respiratorie superiori.
Trattandosi di variante dominante, tuttavia, Kristina K. Bryant consiglia di non sottovalutarne le manifestazioni.
L’importanza dei vaccini
Eris discende dalla variante XBB.1.9.2. e per coprire i pazienti dalle varianti della famiglia XBB è già in arrivo il vaccino che sarà disponibile da ottobre.
Ema ne ha autorizzato la produzione alle aziende Pfizer e BioNtech.
Ema ne consiglia la somministrazione ai pazienti anziani, ai pazienti fragili e agli operatori sanitari, e ovviamente ai famigliari delle persone fragili e anziane.
Il flop della variante Pirola
Intanto, a circa tre settimane dall’inserimento tra le varianti sotto monitoraggio dell’Oms, arriva il primo identikit della variante BA.2.86, meglio conosciuta come Pirola.
Due studi condotti indipendentemente all’Università di Pechino e al Karolinska Institutet di Stoccolma hanno mostrato che è capace di eludere la risposta immunitaria, ma meno di quanto si pensasse.
Inoltre, è meno contagiosa rispetto alle altre varianti attualmente in circolazione.