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Nuova variante Covid Eris arriva in Italia, cosa sappiamo: “È la più rapida in crescita a livello globale"

La sottovariante Eris, dopo Uk, USA e Cina arriva anche in Italia, ma non è preoccupante. Gli esperti consigliano la vaccinazione ai più fragili

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La nuova variante Eris arriva anche in Italia. Dopo che si è diffusa nel Regno Unit, Eris è stata registrata anche lungo la penisola italiana. Al momento non c’è nulla di cui preoccuparsi, dicono gli esperti, ma la velocità di contagio e le numerosi mutazioni mettono Eris al primo posto della lista “sorvegliate speciali” dell’OMS.

Arrivo in Italia

La sottovariante Eris del virus Covid arriva in Italia. Infatti i casi, dopo mesi, sono tornati a salire. Nell’ultima settimana, per esempio, si è registrato un aumento del +1,3% rispetto ai dati della settimana precedente. Il rischio per la salute rimane però basso.

Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr, ha commentato l’arrivo di Eris piegando che in Italia la situazione è stabile e che “non c’è nulla di allarmante”.

ambulanzaFonte foto: IPA
 Aumentano i casi legati alla variante Eris negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Cina

Cosa sappiamo

La nuova variante nel nostro Paese non è ancora la dominante, dove resta invece più diffusa Arturo (Xbb.1.16). Sappiamo però che l’Organizzazione mondiale della sanità ha messo sotto monitoraggio la nuova variante Eris e questo perché è la variante che sta crescendo più rapidamente di tutte a livello globale.

Eris è presente in molti Paese, come Regno Unito, Stati Uniti e Cina, ma a fronte di un aumento dei contagi il rischio legato alla variante è basso. Non dovrebbe quindi peggiorare i dati in merito all’ospedalizzazione e ai decessi.

Immunità

In Italia non esiste al momento un rischio di nuova ondata nella stagione più fredda. I dati dimostrano che l’immunità raggiunta grazie alla campagna di vaccinazione è ancora piuttosto alta.

Se è vero che la maggior parte della popolazione vaccinata è al sicuro, è anche vero che le categorie cosiddette “fragili” dovrebbero invece proseguire con le regolari vaccinazioni. Tra queste gli anziani, le persone che hanno subito un trapianto, chi ha una patologia cronica e il sistema immunitario compromesso. L’arrivo di Eris non comporta il ritorno alle mascherine, ma gli esperti consigliano di fare attenzione alle folle e di lavarsi correttamente le mani come in passato. Una buona abitudine che è meglio non perdere.

ospedale Fonte foto: ANSA
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