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Francesca Ghio stuprata a 12 anni, il dramma della consigliera di Genova: "Violentata in casa, mi tagliavo"

In aula a Genova la testimonianza choc di Francesca Ghio, consigliera comunale: "Io, stuprata a 12 anni" da un dirigente

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Testimonianza choc a Genova da parte di una consigliera comunale, Francesca Ghio, che ha svelato in aula di essere stata stuprata a 12 anni. Ha raccontato di essere stata violentata ripetutamente da un dirigente genovese di cui si fidava, descrivendo il trauma psicologico e l’isolamento che ne sono seguiti. I temi toccati sono tanti: dalla mancanza di supporto e comprensione da parte degli adulti e della società, all’assenza di educazione su temi come consenso, sessualità e sostegno emotivo nelle scuole. Infine, ha denunciato la persistenza del problema nella società attuale.

Francesca Ghio stuprata a 12 anni

Francesca Ghio è consigliera comunale a Genova in rappresentanza della lista RossoVerde. In occasione della discussione in aula sui temi legati alla violenza delle donne, ha deciso di raccontare il suo dramma.

“Avevo dodici anni quando sono stata violentata fisicamente e psicologicamente, tra le mura di casa mia, ripetutamente per mesi e mesi, da un uomo di cui mi fidavo, un dirigente genovese, il vostro bravo ragazzo” ha raccontato Ghio.


Francesca Ghio ha raccontato il suo dramma in consiglio comunale a Genova

“Vivevo nel cuore della Genova bene e avevo appena iniziato la seconda media. Lui mi diceva di stare zitta e che doveva essere il nostro segreto, dovevo giurargli di non raccontare niente a nessuno, mentre sottostavo alle sue torture” ha proseguito. “Il dominio dell’uomo, del padre, la mia mente e il mio corpo sotto la sua autorità: l’emblema del patriarcato”.

Perché la consigliera comunale di Genova non ha denunciato prima

Ghio si sente vittima, come tante, di una società che non educa a questi temi. “Nessuno mi ha mai detto che potevo parlarne, nessuno mi ha mai chiesto perché ero diventata introversa all’improvviso. Eppure non sono mai stata una bambina silenziosa” ha spiegato.

“Per un pezzo di vita mi sono rassegnata, fino a credere che me lo ero meritata. Me la sono cercata, non so bene come, ma non avevo alternativa. Sono arrivata a colpevolizzarmi al punto di ferirmi fisicamente, mi sono coperta le cicatrici sulle braccia per anni: nessuno mi ha mai chiesto perché tenessi sempre felpe e maniche lunghe”.

La consigliera ha poi chiarito che a 12 anni era impossibile per lei capire cosa significasse sporgere denuncia verso quell’uomo.

La difficoltà a raccontare il trauma

Durante l’adolescenza le è mancato qualsiasi dialogo su emozioni, consenso o supporto, e negli adulti non trovava protezione. Anni dopo, tentare di parlare dell’abuso subito portava solo giudizio e disagio, costringendola al silenzio.

Per Francesca Ghio la situazione non è cambiata, ai nostri giorni. “Gli uomini continuano a violentare nel silenzio complice di una società che non dà gli strumenti, che non vuole fermarsi a capire, che ritiene più facile e dignitoso nascondere il problema, piuttosto che ammettere che questo cortocircuito è responsabilità del profondo vuoto che le istituzioni scelgono di non colmare”.

“Le dighe, le strade, i centri commerciali continuano a essere più importanti rispetto alla salute mentale e fisica” ha aggiunto. “Il 25 novembre è passato, ci vediamo l’anno prossimo con la conta dei numeri. Chi sull’elenco dei nomi dei cadaveri, chi nel silenzio muore dentro: vittima due volte, dello stupratore e della società che guarda dall’altra parte. L’unica differenza? Non staremo più zitte”.

Fonte foto: Consiglio Comunale di Genova

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