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Con la guerra Israele-Hamas occhi su rincari di benzina e diesel: allarme del ministro Urso anche sull'energia

La guerra in Israele ha agitato i mercati con conseguenze dirette sul prezzo del petrolio. Si temono nuovi rincari per benzina e diesel

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

L’attacco di Hamas a Israele, con le prospettive di una guerra lunga e difficile all’orizzonte, hanno innescato un’incertezza crescente sul settore petrolifero e le sue conseguenze si fanno già sentire. La recente escalation del conflitto ha scosso i mercati finanziari, portando a una diminuzione della propensione al rischio degli investitori. L’attacco a sorpresa in Israele ha generato timori riguardo a un possibile shock nell’offerta di petrolio., con la conseguenza di un alto rischio di rincari sui prezzi di benzina e diesel.

La risposta dei mercati alla guerra

In questo complesso scenario geopolitico, i prezzi del petrolio sono aumentati fino al 5%. I futures sul Brent hanno raggiunto 87,54 dollari al barile, segnando un aumento del 3,50%, mentre quelli sul WTI sono a 85,88 dollari al barile, con un aumento del 3,73%.

Inoltre, l’attacco a Israele ha influenzato i mercati delle valute. Il dollaro statunitense si è apprezzato rispetto all’euro e alla sterlina, mentre le valute più rischiose hanno subito perdite. L’EUR/USD mantiene un potenziale ribasso intorno a 1,0550. Inoltre, lo yen giapponese, spesso considerato un rifugio sicuro, ha registrato un rafforzamento.


Il Ministro Urso ha espresso preoccupazioni per il conflitto in Israele, paventando una nuova crisi energetica

Il prezzo dell’oro è in aumento per il secondo giorno consecutivo e ha raggiunto il massimo di una settimana. Le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno spinto gli investitori verso l’oro come un rifugio sicuro.

Le previsioni sui prezzi di benzina e diesel

Al momento le proiezioni sui prezzi di benzina e diesel sembrano osservare un andamento discendente, ma la situazione potrebbe presto cambiare dopo l’attacco a Israele.

Secondo una rilevazione di Staffetta Quotidiana, prima del fine set IP ha ridotto i prezzi della benzina di 3 centesimi al litro e quelli del gasolio di 2 centesimi/litro. Q8 ha registrato un ribasso di 2 centesimi/litro su entrambi i prodotti, mentre Tamoil ha abbassato i prezzi della benzina di 2 centesimi/litro e quelli del gasolio di 4 centesimi/litro.

Tuttavia, come viene evidenziato dal report, “già venerdì il calo delle quotazioni dei prodotti raffinati si era interrotto per la benzina ed era molto attenuato sul gasolio. Dopo i drammatici eventi di sabato in Medio Oriente, il vento sui mercati petroliferi rischia di cambiare bruscamente”.

Le parole del Ministro Urso

Una possibile nuova crisi energetica è stata in qualche modo paventata dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

L’attacco ad Israele ha determinato “una situazione di emergenza che rischia di far esplodere altre problematiche, per esempio per l’energia” ha affermato il ministro Rai News 24. “Così come è accaduto per la guerra di Russia in Ucraina per il gas, così potrebbe accadere di nuovo perché da quei paesi dal Nord Africa arrivano altre risorse.Dobbiamo capire anche se dobbiamo pensare all’autonomia energetica del nostro Paese”.

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