NOTIZIE
PREZZI

Com'è stato diviso il patrimonio di Berlusconi e quanto pagheranno di tasse gli eredi, dai figli a Fascina

Quanto pagheranno i cinque figli e quanto Marta Fascina? La legge italiana parla chiaro sulle tasse sull'eredità

Pubblicato:

Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Il testamento di Silvio Berlusconi, diviso in tre diversi documenti tra il 2006, 2020 e 2022, ha fornito in quadro chiaro di quella che è la divisione della sua eredità tra figli e parenti prossimi. Un lascito ben noto ai più vicini al Cavaliere che non sono rimasti sorpresi delle scelte dell’ex premier che ha confermato, per sommi capi, quanto già conosciuto da anni. Ma com’è stata divisa l’eredità?

La divisione del patrimonio

L’apertura del testamento, avvenuta il 5 luglio 2023 alla presenza del notaio Roveda, ha reso noto come Silvio Berlusconi aveva deciso di suddividere il suo patrimonio dopo la sua morte. Scelte prese nel 2006 in una prima formulazione del lascito, poi successivamente aggiornato con due testamenti olografi del 2020 e del 2022 che hanno aggiunto degli eredi e tolto, invece, qualcosa ai figli.

Ma è proprio ai cinque figli che va la fetta maggiore di eredità, anche se nessuno di loro potrà vantare il controllo solitario indiretto su Fininvest. Nel testamento, infatti, si legge che a Marina e Pier Silvio, i due figli maggiori, va la disponibile in parti uguali, mentre la restante parte (sempre suddivisa egualmente) a tutti i figli. nello specifico, quindi, il testamento del fondatore assegna il 53% di Fininvest ai due figli maggiori che conferma la via della continuità della gestione delle attività storiche da parte di chi già è in azienda.

Berlusconi, che deteneva il 61,2% di Fininvest ha quindi lasciato il 40% suddiviso in parti uguali ai cinque figli, mentre il 20% a Marina e Pier Silvio. Fininvest a sua volta detiene il 48,6% di Mfe-Mediaset (fino a circa il 50% dei diritti di voto), il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum.

Dal punto di vista prettamente economico, risaltano le quote lasciate a Marta Fascina e Paolo Berlusconi di 100 milioni, oltre ai 30 milioni a Marcello Dell’Utri.

Mediaset a rischio?

Gli azionisti di Mediaset sono rappresentati per il 49,7% da Fininvest, mentre il resto è per il 19,4% di Simon Fiduciaria Spa, il 26,3% sono le azioni in borsa, mentre Vivendi detiene il 4,7%. Il futuro è a rischio? Secondo quanto riferito da Pier Silvio Berlusconi non c’è mai stato margine di discussione.

Il secondogenito, infatti, ha sottolineato che Mediaset non è mai stata in aria di vendita, né prima né dopo la morte del padre.

Le tasse sull’eredità

E all’apertura del testamento e una volta rese note le quote d’eredità bisognerà anche prendere in considerazione le tasse da pagare sul lascito del Cavaliere. In questo caso a correre in aiuto è la legge 262 del 2006 che prevede tasse pari a:

  • 4% per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea diretta (tra cui i figli);
  • 6% per i lasciti in favore di fratelli o sorelle sul valore complessivo netto;
  • 6%, anche per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado;
  • 8% per tutti gli altri soggetti senza vincoli di parentela.

Parlare di quote effettive per i figli è difficile, mentre calcolatrice alla mano è più facile per Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Marta Fascina dovrebbe così pagare 8 milioni di tasse per i 100 milioni che l’ex premier le ha lasciato, Paolo Berlusconi 6 milioni e Marcello Dell’Utri 2,4 milioni a fronte dell’8% da pagare sui 30 ricevuti.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963