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Chi è Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica del governo Meloni

Storico esponente di Forza Italia in Piemonte, tra i fedelissimi di Berlusconi, il suo dicastero sostituisce quello della Transizione ecologica

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Da diversi anni, in Italia come in tutto l’Occidente, sta crescendo in maniera sempre più forte un sentimento avverso nei confronti della classe politica. Si sente ripetere con una certa frequenza come ci siano personaggi delle istituzioni che troverebbero difficoltà nel ritornare al loro mestiere precedente perché “nella loro vita non hanno fatto altro che andare a caccia di voti”. L’impegno per la propria comunità che diventa una professione, invece che rimanere una vocazione.

Tra i tanti profili di caratura nazionale a cui viene indirizzata questa forte critica c’è anche Gilberto Pichetto Fratin, da poco nominato nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica nell’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni. E, guardando alla sua lunga carriera trascorsa tra i consigli comunali, quelli regionali, il Parlamento e i ruoli di governo, chi lo indica come un habitué della politica pare non avere proprio tutti i torti.

Chi è Gilberto Pichetto Fratin, nominato ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica del governo Meloni

Per comprendere come il nuovo titolare del dicastero sia arrivato a ricoprire uno dei ruoli più delicati nell’amministrazione del nostro Paese, occorre fare un passo indietro e ripercorrere le tappe principali della sua carriera. Parliamo di un personaggio che si è districato agevolmente tra la Prima e la Seconda Repubblica, giungendo all’apice del sistema politico proprio ai giorni nostri.

Nato nel mese di gennaio dell’anno 1954, originario della provincia di Biella (è cresciuto nel piccolo paese di Veglio, un comune che oggi conta meno di mille residenti), Gilberto Pichetto Fratin si laurea in economia e commercio all’Università degli Studi di Torino, iscrivendosi all’Albo regionale dei Revisori contabili (uno dei più giovani della sua generazione).

Per alcuni anni insegna le materie economiche e fiscali di sua competenza presso gli istituti superiori della provincia di Biella, ma contemporaneamente sente in maniera forte il richiamo della politica e così decide di entrare a fare parte della sezione locale del Partito Repubblicano Italiano, formazione che in quegli anni partecipa attivamente all’azione di governo del Paese facendo parte del pentapartito costruito attorno alla Democrazia Cristiana.

Chi è Gilberto Pichetto Fratin, ministro del governo Meloni: gli esordi in politica e i primi incarichi amministrativi

Dopo una prima elezione nel consiglio comunale di Gifflenga (sempre nella sua provincia natia), l’esordio in un ruolo di governo arriva proprio grazie alla Democrazia Cristiana. Infatti, dal 1985 al 1994, Gilberto Pichetto Fratin è vicesindaco di Biella durante tre mandati differenti, sotto le presidenze dei democristiani Luigi Squillario, Luigi Petrini e Gianluca Susta. Contestualmente gli vengono affidate anche diverse deleghe: come assessore spazia dallo sport all’urbanistica, dal turismo ai trasporti.

Il primo salto verso l’alto arriva con la discesa in campo di Silvio Berlusconi. La stagione di Tangentopoli e la rivoluzione giudiziaria di Mani Pulite portano ad un totale ricambio della politica nazionale come di quella locale: così nel 1995 il Cavaliere lo inserisce nella lista di Forza Italia alle elezioni regionali del Piemonte, schierandolo a supporto del candidato Roberto Ghigo, che diventerà governatore. Gilberto Pichetto Fratin viene nominato assessore all’industria, all’artigianato e al commercio, incarico riconfermato anche nel 2000 con la rielezione dello stesso Roberto Ghigo.

Chi è Gilberto Pichetto Fratin, ministro del governo Meloni: l’elezione in Parlamento e gli incarichi in Regione Piemonte

L’occasione per una svolta che lo proietti a livello nazionale arriva con le elezioni politiche del 2008, quando il Popolo delle Libertà decide di candidarlo per un seggio in Parlamento. Gilberto Pichetto Fratin viene eletto al Senato e deve così rinunciare al posto in consiglio regionale (dove era arrivato alla sua quarta legislatura) per incompatibilità tra i ruoli.

Il legame con il Piemonte però non tramonta e nel 2010 il nuovo presidente leghista Roberto Cota lo vuole come assessore al Bilancio nella sua giunta di centrodestra. Questa volta l’incarico non entra in conflitto con la presenza in Parlamento, tanto che il PdL lo ripresenta agli elettori pure per le elezioni politiche del 2013. Anche questa volta riesce ad ottenere un seggio, però passa alla Camera dei Deputati.

Chi è Gilberto Pichetto Fratin, ministro del governo Meloni: la corsa a governatore e la rielezione in Senato

In questo continuo ping pong tra Roma e Torino, Gilberto Pichetto Fratin diventa anche vicepresidente del Piemonte (2013) e coordinatore regionale per Forza Italia, fino alla candidatura – voluta fortemente dallo stesso Berlusconi, come confermato più volte dal diretto interessato – allo scranno più alto della regione sabauda (2014) per succedere allo stesso Roberto Cota. Qui però arriva la prima bocciatura della sua carriera, dato che a trionfare è il candidato di centrosinistra Piero Chiamparino.

Divenuto ormai un volto di spicco della sua coalizione a livello nazionale, alle elezioni politiche del 2018 viene scelto come candidato unitario di tutto il centrodestra. Viene rieletto in Senato risultando vincitore nel collegio uninominale di Vercelli. E sarà proprio la XVIII legislatura a riservargli le sorprese più gradite della sua già lunghissima carriera politica.

Dopo aver militato tra i banchi dell’opposizione durante i due governi guidati da Giuseppe Conte, tutto cambia con l’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi: del nuovo esecutivo entra a fare parte anche Forza Italia e Gilberto Pichetto Fratin viene indicato come viceministro dello Sviluppo Economico (numero due del leghista Giancarlo Giorgetti).

Chi è Gilberto Pichetto Fratin, ministro del governo Meloni: la nomina al dicastero e i primi dossier da affrontare

Il resto è storia recente, con la rielezione nel centrodestra alle elezioni anticipate del 25 settembre 2022 e il ritorno al dicastero. Questa volta però la veste è quella più prestigiosa: infatti, il successivo 22 ottobre giura nelle mani di Sergio Mattarella come ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (nome che ha sostituito la precedente dicitura di MiSE) nel governo presieduto da Giorgia Meloni.

Visto il continuo rincaro dei costi dell’elettricità e la questione del tetto europeo al prezzo del gas, i primi mesi sono all’insegna del duro lavoro per aiutare milioni di famiglie e migliaia di imprese con il pagamento della spesa per le bollette. Durante il suo mandato ministeriale dovrà occuparsi di energie rinnovabili, nucleare e dissesto idrogeologico. Sempre che non gli venga in mente di candidarsi per l’ennesimo incarico: una vita in politica si diceva all’inizio.

Fonte foto: ANSA

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