ChatGpt torna disponibile in Italia dopo lo stop del Garante della Privacy: cosa cambia per gli utenti
OpenAI ha implementato le richieste più urgenti fatte dal Garante della Privacy, che ha dato il via libera al ritorno di ChatGpt per gli utenti italiani
È durato poco meno di un mese lo stop di ChatGpt in Italia. La società OpenAI, che ha creato l’intelligenza artificiale ChatGpt, ha comunicato di aver raggiunto un accordo con il Garante della Privacy italiano e di aver ottemperato alle richieste principali fissate dall’autorità. OpenAI ha cominciato da quelle più urgenti, che avevano portato al blocco del servizio per gli utenti italiani. Il termine fissato dal Garante della Privacy era quello del 30 aprile.
- Le contestazioni del Garante della Privacy
- Le richieste fatte a OpenAI per sbloccare ChatGpt in Italia
- Cosa cambia per gli utenti italiani ed europei
- Il messaggio di ChatGpt agli utenti italiani
Le contestazioni del Garante della Privacy
Ma quali erano le contestazioni fatte dal Garante a OpenAI? Lo scorso 31 marzo l’autorità italiana ha bloccato il servizio ChatGpt impedendo il trattamento dei dati degli utenti italiani.
Alla base della decisione c’era, sostanzialmente, il mancato rispetto delle norme europee sulla protezione dei dati personali (Gdpr). Una decisione che aveva avuto grande risonanza a livello mondiale, non senza proteste da parte delle tante aziende che utilizzano già l’intelligenza artificiale.
Le richieste fatte a OpenAI per sbloccare ChatGpt in Italia
Dopo lo stop sono partite le trattative tra le due parti, arrivando così al vademecum del 12 aprile: un elenco di prescrizioni su trasparenza e trattamento dei dati sensibili per permettere a ChatGpt di tornare disponibile in Italia.
Un elenco che comprendeva, tra le altre cose, la necessità di esporre una chiara informativa per il trattamento dei dati personali oltre a prevedere un sistema di filtro per gli under13. L’altro tema urgente riguardava la possibilità, per gli utenti, di escludere i propri dati personali dall’addestramento dell’algoritmo e dare la possibilità alle persone di correggere eventuali risposte errate sul proprio conto fornite dal chatbot.
Cosa cambia per gli utenti italiani ed europei
OpenAI, almeno per quelle principali, ha dunque fatto “i compiti a casa” ed è tornato disponibile nel nostro Paese.
In base alle direttive del Garante, ora sul sito di ChatGpt le politiche sulla privacy sono esposte in maniera più chiara, è stato inserito un filtro per la verifica dell’età specifico per l’Italia e tutti i cittadini europei, anche non utenti, possono chiedere l’esclusione dei dati dall’addestramento degli algoritmi. Inoltre, è ora possibile chiedere la cancellazione delle informazioni errate.
Il messaggio di ChatGpt agli utenti italiani
Il ritorno in Italia di ChatGpt è stato annunciato da OpenAI con un messaggio: “ChatGpt è di nuovo disponibile per i nostri utenti in Italia, siamo eccitati di ridare loro il benvenuto e restiamo impegnati a proteggere la loro privacy”.
Inoltre, lo stesso chatbot ha salutato gli utenti italiani dicendo di sentirsi felice di essere tornato. Da parte sua il Garante della Privacy ha espresso soddisfazione per le misure intraprese da OpenAI. Tuttavia, anche altre autorità europee – pur senza arrivare a bloccare il servizio – hanno aperto dossier su ChatGpt aprendo un confronto con OpenAI.