NOTIZIE
CRONACA NERA

Cesare Battisti denuncia gli agenti del carcere e li accusa di aggressione: avrebbero rotto anche il suo pc

L'ex militante dei Pac Cesare Battisti ha riferito di aver subito un'aggressione fisica e verbale da alcuni agenti nel carcere di Parma: il racconto

Pubblicato:

Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Cesare Battisti ha presentato un reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia in cui riferisce di aver subitoun’aggressione fisica e verbale” da parte di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Parma, in cui è detenuto.

L’accusa di Cesare Battisti agli agenti della Polizia Penitenziaria

Nel reclamo presentato al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia, l’ex militante dei Pac (Proletari armati per il comunismo), catturato in Bolivia nel 2019 dopo una latitanza durata 37 anni, afferma che gli agenti si sarebbero resi responsabili del “danneggiamento di oggetti personali, tra cui il computer“, il tutto “nel disegno di un’accanita persecuzione” nei suoi confronti.

Il racconto di Cesare Battisti dal carcere di Parma

Nel foglio manoscritto di 3 pagine datato 7 marzo, letto e riportato dall’agenzia ‘Agi’, Cesare Battisti racconta che il 2 marzo “alle 8 del mattino, un assistente capo in servizio con aria spavalda e fare minaccioso, supportato da un nugolo di agenti dalle impressionanti prestanze fisiche, faceva irruzione nella mia cella con la manifesta volontà di voler provocare reazioni inconsulte, aggredendo verbalmente e fisicamente il sottoscritto”.

Cesare Battisti, al suo rientro in Italia nel 2019. L’ex militante dei Pac è stato catturato in Bolivia dopo 37 anni di latitanza.

L’ex militante dei Proletari armati per il comunismo, nel reclamo presentato al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia, afferma di avere subito “un trattamento selvaggio” e che non sarebbe stata rispettata la sua privacy “nemmeno quando vado in bagno”.

Cesare Battisti racconta che poi, in tarda serata, in quello stesso giorno, si è accorto che il suo pc aveva subito “gravi danni”, definendo ciò “un trauma”, dal momento che lui considera il computer uno “strumento di lavoro come scrittore ed editor di ‘Artisti dentro'” ma anche “l’unico mezzo per mantenere un equilibrio psichico in circostanza tanto avverse”.

La richiesta di Cesare Battisti al Tribunale di Sorveglianza

Cesare Battisti, con la sua denuncia, ha richiesto al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia di accertare eventuali ipotesi di reato in merito a quanto da lui raccontato sugli agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Parmae di intervenire “per un ritorno alla legalità, tesa a garantire i diritti inviolabili dell’uomo”.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963