Cerciello Rega, le prime parole dei 2 americani dopo l'ergastolo
Lo sfogo di Elder e Hjorth dopo la sentenza che li ha condannati all'ergastolo per l'omicidio di Mario Cerciello Rega
Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, dopo aver ascoltato la sentenza che li ha condannati all’ergastolo per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega (ucciso a Roma il 26 luglio del 2019), continuano a dichiararsi innocenti.
“Sono sconvolto e lacerato dal dolore perché sono stato condannato per un fatto che non ho commesso”, ha dichiarato Hjorth, come fanno sapere all’AdnKronos i suoi difensori legali, gli avvocati Fabio Alonzi e Francesco Petrelli,
“Alla lettura della sentenza non riuscivo a credere a quello che stavo ascoltando e al terribile errore che si stava commettendo. In quel momento – ha proseguito Hjorth – avrei solo voluto gridare tutta la mia innocenza”.
Dello stesso avviso Lee Elder. “Perché, perché non hanno voluto capire?”. Questa la domanda che il ragazzo pone ancor oggi ai suoi avvocati Renato Borzone e Roberto Capra, sempre come fa sapere l’Adnkronos. “Non si aspettava questa decisione”, rimarca il suo difensore dopo averlo incontrato in carcere nelle scorse ore.
“Non si arretra, si combatte, fino a che non troveremo un giudice interessato a capire cosa è successo”, conclude il legale Borzone.