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Carlos Tavares e la maxi buonuscita da Stellantis, smentita la liquidazione milionaria dopo le dimissioni

Stellantis ha smentito le indiscrezioni circolate sulla presunta buonuscita di 100 milioni di euro destinata a Carlos Tavares, ad uscente

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Stellantis ha smentito le indiscrezioni circolate sulla presunta buonuscita di 100 milioni di euro destinata a Carlos Tavares, amministratore delegato uscente. In una nota del 3 dicembre, il gruppo automobilistico ha definito le cifre della liquidazione riportate dai media come “molto imprecise e lontanissime dalla realtà”. L’azienda ha ribadito di non divulgare i dettagli delle dimissioni dei propri dipendenti, se non nei casi previsti dalla legge, e ha ricordato che le retribuzioni dei suoi amministratori delegati sono rese note annualmente nel rapporto ufficiale della società.

Le dimissioni Tavares e il caso buonuscita

Le dimissioni di Tavares, avvenute con oltre un anno di anticipo rispetto alla scadenza del mandato, hanno scatenato un acceso dibattito politico e sindacale, oltre che sollevare polemiche circa l’ammontare della liquidazione dell’ad uscente di Stellantis.

La transizione alla guida del gruppo è stata affidata a un comitato esecutivo temporaneo, presieduto da John Elkann, che ha richiamato Richard Palmer, ex direttore finanziario, come special advisor.

Le dimissioni dell’ad di Stellantis, Carlos Tavares, continuano a far discutere 

Intanto, la ricerca di un successore definitivo è ancora in corso, con diversi nomi in lizza, tra cui Luca De Meo, Jean-Philippe Imparato e Antonio Filosa, ma nessuno di essi sembra essere una scelta definitiva.

Le reazioni di Urso, Salvini e Meloni

La vicenda ha attirato l’attenzione delle istituzioni italiane. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un tavolo di confronto con Stellantis il 17 dicembre per discutere del cosiddetto “Piano Italia”, volto a salvaguardare l’occupazione e i siti produttivi nazionali.

Parallelamente, Matteo Salvini ha criticato duramente il gruppo, chiedendo conto dei finanziamenti pubblici ricevuti negli anni e invocando un maggiore impegno a favore dei lavoratori italiani.

Anche Giorgia Meloni ha espresso timori per la situazione occupazionale, sottolineando la necessità di un intervento deciso a livello governativo.

Il futuro di Stellantis

I sindacati, da tempo critici nei confronti di Tavares, vedono nelle sue dimissioni una possibile opportunità per un cambio di passo. “Non ci mancherà”, ha dichiarato Luigi Sbarra della Cisl, accusandolo di aver ostacolato le relazioni sindacali e frenato gli investimenti in Italia.

Analogamente, Maurizio Landini della Cgil ha chiesto un confronto con il governo per delineare una nuova strategia industriale.

Nonostante le rassicurazioni di Stellantis, il futuro del gruppo rimane incerto. Tra pressioni politiche, richieste sindacali e un contesto di mercato sfidante, la transizione post-Tavares rappresenta un momento cruciale per l’azienda e per l’industria automobilistica italiana.

Fonte foto: ANSA

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