Carabinieri Piacenza, "Hanno aggredito mia madre": il racconto
Parla una delle quattro persone che sarebbero state arrestate illegalmente dai carabinieri della caserma di Piacenza
Quando i carabinieri sono entrati in casa sua per una perquisizione lo hanno schiaffeggiato e hanno aggredito la madre. In caserma gli hanno negato acqua e zucchero. Arriva la prima testimonianza, come racconta l’Adnkronos, di una delle quattro persone che, secondo la procura di Piacenza, nei sei mesi delle indagini sono state arrestate illegalmente dai militari della stazione Levante.
L’arresto
L’uomo è stato arrestato lo scorso 3 aprile per detenzione di sostanze stupefacenti. Secondo le carte dell’indagine del chilo e mezzo di marijuana che i carabinieri gli hanno trovato e sequestrato nella casa dove abita con i genitori, Montella avrebbe tenuto per sé 362 grammi per consegnarli poi a due suoi spacciatori di fiducia con l’incarico di rivenderla.
La violenza dei carabinieri
Il giorno dell’arresto l’uomo è stato prelevato da lavoro dai carabinieri Giuseppe Montella, Giacomo Falanga e Salvatore Cappellano, “poi mi hanno portato a casa in manette – racconta il protagonista -. Io per prima cosa ho detto loro che volevo un avvocato e di farmi vedere il mandato di perquisizione, ma loro mi hanno risposto che non ce n’era bisogno”.
Una volta nell’abitazione, dalla testimonianza, i carabinieri avrebbero “spaccato tutto” e provocato un malore al padre dell’arrestato: “Montella mi ha dato un paio di schiaffi. Ma io cosa dovevo dire? Mi stavano portando dentro, se anche lo avessi detto al giudice pensi che mi avrebbe creduto? Loro sono le forze dell’ordine, tu sei il delinquente. Ti arrestano e ti prendi quattro o cinque sberle, è quasi una prassi, non ci scappi. Almeno qua a Piacenza è così”.
Dei tre l’uomo racconta che il più violento era proprio Giuseppe Montella: “Montella ha strattonato mia mamma, poi le ha impedito di andare in bagno e anche di portarmi un bicchiere d’acqua – prosegue -. Mio padre, invece, è cardiopatico, e io l’ho detto subito ai carabinieri, chiedendogli di comportarsi bene. Ma loro niente, umanità zero”.
Ora l’uomo, insieme al suo avvocato Antonino Rossi del foro di Piacenza, ha preparato una querela relativa ai fatti già contenuti negli atti dell’indagine.