Caos tamponi, code chilometriche a drive in: la soluzione di Vaia
Il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha una soluzione contro le code chilometriche per i tamponi
Negli ultimi giorni, con l’aumentare dei nuovi contagi da coronavirus in Italia e dei tamponi effettuati, hanno fatto scalpore le immagini provenienti da Roma e Milano in cui si vedono auto fare file chilometriche che durano fino a 8 ore per effettuare i test diagnostici.
Il tampone, ha spiegato il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia, “non è la terra promessa”. In un post su Facebook, Vaia ha dichiarato che le code ai drive-in e l’attesa di ore sono “una situazione inaccettabile”.
Intervistato da HuffPost, Vaia ha fornito la soluzione: “I medici di famiglia sono i vigili urbani che possono evitare che il sistema vada in tilt”.
Sono loro che dovrebbero farsi “realmente carico dei cittadini. Devono andare a visitarli e, se possibile, curarli a casa, non spedirli subito negli ospedali, che ora, con la stagione influenzale alle porte, vanno intasati il meno possibile per consentire il ricovero a chi ne ha realmente bisogno. O ai drive-in per fare un tampone molecolare, il tampone classico, che non è sempre necessario. Ecco, questi utilizziamoli per i sospetti positivi”.
Nuovo lockdown, la risposta di Vaia a Ricciardi
In merito all’avvertimento lanciato da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19, per scongiurare un nuovo lockdown, Vaia ha detto: “Comprendo le preoccupazioni del prof. Ricciardi e lo spirito con il quale fa queste affermazioni che sono orientate a non farci tornare indietro”.
“Ma . ha aggiunto – io non credo nei messaggi muscolari, il Paese non va messo sotto stress, si rischia di indebolirne le difese e la capacità di reazione. Bisogna dire le cose come stanno e invitare ad affrontare la situazione con lo spirito giusto. Gridare ‘al lupo’ è un errore tragico, che la comunità scientifica non dovrebbe commettere. Non si deve tornare al lockdown, ma recuperare lo spirito di quei mesi”.