Caldo record, arrivano in Italia gli insetti tropicali, dalle cavallette africane alle vespe orientalis
Il caldo record favorisce l'arrivo, anche in Italia, di insetti tropicali come la vespa orientalis, già presente a Roma. Ecco quali sono
I cambiamenti climatici e il caldo record favoriscono l’arrivo, anche in Italia, di insetti tropicali. Fra questi anche la vespa orientalis, proveniente dal sud est asiatico, che sarebbe già presente a Roma.
Arrivano gli insetti tropicali
La vespa orientalis, più aggressiva e velenosa rispetto a quelle nostrane, non sarebbe l’unico insetto tropicale destinato ad arrivare in Italia.
A spiegarlo è un servizio di ” Morning News”, il programma d’informazione della fascia mattutina di Canale 5, secondo il quale, nel nostro Paese, saremo destinati a fare i conti, sempre di più, con le zecche e le cimici asiatiche, le cavallette africane e gli scarabei giapponesi.
La vespa orientalis
Il primo nido di vespa orientalis in Italia è stato trovato a Roma, nella zona di Monteverde. Le segnalazioni, tuttavia, aumentano di giorno, e l’insetto sarebbe già presente a Trastevere e a Pineta Sacchetti.
La vespa orientalis è particolarmente attirata dai rifiuti, in particolare dagli avanzi di carne, e la sua puntura è più pericolosa per anziani e per bambini, come spiega La Repubblica.
“Sono già quattro gli interventi effettuati per nido di vespa orientalis”, racconta al quotidiano Andrea Lunerti, etologo e zoofilo naturalista. Secondo l’esperto, “l’orientalis punge solo se molestata” e per questa ragione è importante “non entrare nel suo raggio d’azione”.
Allarme West Nile nel Nord-Est
I cambiamenti climatici portano in Italia infezioni dai nomi esotici, come West Nile, Chikungunya, encefalite da zecche.
Nel nord-est, in particolare, si sta diffondendo la febbre West Nile (West Nile Fever), una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv).
Secondo l’istituto superiore di sanità, i serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Attualmente i gravi di febbre del Nilo, con meningite ed encefalite, sono meno dell’1% degli infettati.