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Brescia: insulti, svastica e vetri rotti. Raid razzista in un bar

L'episodio è avvenuto in un locale di Rezzato. La titolare, spaventata, ha chiuso temporaneamente l'attività

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Hanno sfondato la vetrina nella notte e poi sul pavimento hanno lasciato una scritta: ‘ tr**a ne**a’ con una svastica disegnata al contrario. Grave episodio di razzismo, nel giorno in cui si celebra il ricordo della Shoah, in un bar di Rezzato, in provincia di Brescia, gestito da una bresciana di origini marocchine. Sul caso indagano i carabinieri.

“Non so se riaprirò il bar. Ora sono spaventata e turbata. Mi ha colpito che nessuno negli appartamenti vicini abbia sentito i rumori e denunciato”. Lo ha detto all’Ansa Madiha Khtibari, la 36enne proprietaria del bar.

La donna ha chiuso temporaneamente l’attività. “Spesso ricevevo apprezzamenti insistenti dai clienti e anche minacce verbali. Per questo preferivo sempre farmi accompagnare all’apertura e alla chiusura del bar”.

Intervistata anche da Radio Popolare, Madiha ha spiegato che “quando è suonato l’allarme, credevo che magari fosse legato alla mancanza di corrente, anche perché non mi è mai capitata una cosa del genere. Sono andata al bar tranquilla, e quando sono arrivata era in uno stato indescrivibile”.

“Tutte le vetrate spaccate, delle scritte sia all’interno che all’esterno…ho un portico fuori con i tavolini, e le tende erano state lacerate con dei taglierini, praticamente smembrate. Dentro le bottiglie erano state rotte, con i bicchieri buttati per terra e i frigo svuotati”, ha spiegato la donna.

Difficile dire quanto tempo e quanti soldi servano per sistemare tutto: “Prima che le assicurazioni si mettano in moto ci vorranno un paio di settimane. A livello economico non so quantificare i danni. Non so neanche se potrò riaprire, perché dopo una cosa del genere non me la sento”.

“È un bar frequentato da uomini – ha aggiunto – e io sono una donna, magari c’è qualcuno che esagera quando beve. Tante volte magari non ci fai neanche caso, per disattenzione o per routine. Poi succede questo e allora ti si accende la lampadina di pericolo, e capisci che forse il gioco non vale la candela”.

Fonte foto: Ansa
Brescia, Raid razzista in un bar: le immagini

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