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CRONACA ESTERA

Brasile, portaerei carica di rifiuti tossici affondata nell'Oceano Atlantico: gli ambientalisti insorgono

La vecchia portaerei San Paolo è stata affondata al largo delle coste brasiliane, ma gli ambientalisti denunciano la presenza a bordo di tonnellate di materiali tossici

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Una vecchia portaerei francese piena di materiali tossici è stata affondata nell’Oceano Atlantico. Si è trattato di un affondamento pianificato dalle autorità brasiliane, ma che ha suscitato aspre polemiche. La portaerei San Paolo, costruita oltre 60 anni fa, è stata affondata venerdì 2 febbraio a 350 chilometri dalle coste del Brasile, in un punto in cui l’oceano è profondo cinquemila metri circa.

I motivi della scelta del governo brasiliano

Una decisione presa dal governo brasiliano dopo aver constatato l’impossibilità di trovare porti disposti ad accogliere la nave. Secondo Greenpeace la nave conteneva tonnellate di amianto, metalli pesanti e altri materiali tossici.

Il giudice che ha dato il via libera all’affondamento ha definito “tragica” la soluzione, ma ha motivato la scelta con il fatto che la nave, a breve, sarebbe affondata da sola. Inoltre, le condizioni dello scafo avrebbero messo in pericolo gli addetti al rimorchio.

La denuncia degli ambientalisti dopo l’affondamento

Secondo un comunicato diramato da Basel Action Network, Greenpeace e Sea Shepherd il Brasile ha violato tre trattati internazionali sull’ambiente.

“Si sarebbero potute adottare altre “misure ambientalmente responsabili, ma ancora una volta l’importanza di proteggere gli oceani, vitali per la vita del pianeta, è stata considerata con negligenza”, ha detto Leandro Ramos, uno dei responsabili di Greenpeace Brasile.

Per l’esattezza l’ex portaerei San Paolo contiene 9,6 tonnellate di amianto, 644 tonnellate di inchiostri e altri materiali pericolosi. Materiali che potrebbero provocare gravi danni ambientali nel punto in cui è avvenuto l’affondamento.

Il presidente brasiliano Lula

La storia della portaerei San Paolo

Un pubblico ministero brasiliano ha provato, senza successo, a fermare l’operazione. La portaerei San Paolo, costruita per la marina francese negli anni ’50, è rimasta in servizio per 37 anni.

Nel 2000 era stata acquistata dalla marina del Brasile che pochi anni dopo, anche a causa di un incendio che aveva provocato danni seri, aveva deciso di disfarsene.

Acquistata da una società turca, in realtà la San Paolo non è mai arrivata a destinazione e dopo una serie di problemi legati al trasporto le autorità turche avevano bloccato l’operazione. Da quel momento la San Paolo è rimasta bloccata in Brasile.

Fonte foto: ANSA

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