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Bormio, sospetta legionella per cento ragazzi e animatori con febbre alta e vomito

Molti dei partecipanti a un soggiorno di un oratorio di Brescia hanno manifestato sintomi di sospetta legionellosi appena tornati a casa

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

C’è il rischio di un focolaio di legionella tra le circa cento persone, tra ragazzi e accompagnatori di un oratorio di Brescia, che hanno manifestato febbre molto alta, tosse e vomito di ritorno da una vacanza a Bormio, in provincia di Sondrio. Lo riporta il Corriere della Sera.

Il soggiorno a Bormio

Ospiti in una struttura a Bormio 2000, molti dei partecipanti del soggiorno hanno iniziato ad avvertire i sintomi dopo qualche giorno essere tornati a casa.

Alcuni di coloro che sono stati male si sono recati al Pronto soccorso dell’ospedale di Brescia per le cure del caso, ricevendo la prescrizione di un antibiotico per il sospetto che potessero trattarsi di casi di legionella.

Tra le possibili cause del malore di massa è stata esclusa l’intossicazione alimentare, visto che della spesa e dei pasti si sono occupati le madri e le cuoche che hanno partecipato al campo.

Sottoposti tutti a tampone per il Covid-19, genitori, ragazzi e sacerdote sono risultati negativi, scartando dunque l’eventualità di un contagio da Sars-CoV-2.

Gli accertamenti dell’Ats

Per scongiurare qualsiasi rischio di diffusione del contagio l’Ats della Montagna ha immediatamente predisposto i prelievi sull’acqua, ma per gli esiti non arriveranno prima di dieci giorni.

“Nella stessa struttura erano già stati ospitati altri gruppi di persone, che però non hanno avuto alcun problema. Ma per escludere l’ipotesi legionella, pur ritenendola poco probabile, non possiamo che attendere l’esito dei test“, spiegano dall’Ats.

Cos’è la legionellosi

A inizio luglio, 13 casi di legionellosi sono stati rilevati in Val Seriana, in provincia di Bergamo, tra i Comuni di Clusone (8), Rovetta (3) e Onore e Gazzaniga.

Un quel caso l’Ats di Bergamo, ha effettuato i campionamenti nelle abitazioni dei pazienti, in rubinetti, condizionatori, fontanelle pubbliche e tutti i luoghi segnalati, prima di aprire l’indagine epidemiologica per cercare di capire le cause.

La Legionellosi, è un’infezione causata dal batterio “Legionella pneumophila”, un agente patogeno che non si trasmette da persona a persona ma si può trovare ovunque, anche se predilige gli ambienti acquosi sia naturali – come acque termali, fiumi, laghi, fanghi – sia artificiali, come le condotte cittadine e gli impianti idrici, tubature, fontane e piscine.

La malattia si può presentare i due forme: la malattia del legionario che si caratterizza per una forma più acuta di polmonite e la febbre pontiac, una forma meno grave. La polmonite da legionella si manifesta attraverso sintomi comuni come malesseremal di testadolori muscolari e addominalidiarreafebbre fino a 39°C-40°C, brividi, tosse, insufficienza respiratoria. Il batterio , dunque il malato non necessità di isolamento.

Fonte foto: ANSA

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