Bimbo morto alle Terme di Cretone, il drammatico racconto del padre: "Lo tiravo per le braccia"
Il drammatico racconto del bimbo di 8 anni morto alle Terme di Cretone, risucchiato nel canale di scarico di una delle piscine: cosa è successo
Sono ancora diversi i punti da chiarire nella vicenda del bambino di 8 anni morto in una piscina delle Terme di Cretone, nei pressi di Palombara Sabina, vicino Roma, nella giornata di giovedì 17 agosto. Il drammatico racconto del padre di Stephan ha aggiunto ulteriori dettagli che contribuiscono a ricostruire quanto accaduto.
- Il drammatico racconto del padre del bimbo
- Chi è il bimbo morto alle Terme di Cretone
- Le parole dello zio del bimbo
- Il racconto di un testimone
Il drammatico racconto del padre del bimbo
È il ‘Corriere della Sera’ a riportare alcune frasi attribuite al padre del bimbo morto alle Terme di Cretone, risucchiato nel canale di scarico di una delle piscine. Queste le parole di Anton Bakanev su quanto accaduto nel pomeriggio di giovedì: “L’acqua era torbida, non vedevo nulla, lo tiravo per le braccia ma non riuscivo a strapparlo a quel vortice”.
Il papà del bimbo avrebbe poi raccontato al cognato Angelo Moreschini, zio del bambino deceduto, assessore all’Ambiente di Castel Madama (Comune vicino a Tivoli): “Eravamo a bordo piscina, è arrivata Mia, la sorellina più piccola di Stephan, gridava di non trovare più il fratello, ho provato a salvarlo“.
Chi è il bimbo morto alle Terme di Cretone
La famiglia di Stephan si è trasferita a Castel Madama 2 anni fa in cerca di una nuova vita. Anton e Natalia, originari di Vladivostok, in Russia, avevano scelto il nostro Paese per offrire un futuro migliore ai loro figli. Erano venuti a vivere vicino a Roma per stare vicini a Daria, moglie di Angelo Moreschini, anche lei russa di origine.
Le parole dello zio del bimbo
Angelo Moreschini ha detto a proposito di questa tragedia: “I miei cognati sono devastati, come si fa a veder morire un figlio così? Stephan era bravissimo a nuotare, poteva capitare a chiunque”.
Il racconto di un testimone
Il ‘Corriere della Sera’ riporta anche il racconto di un testimone, Simone D’Agostino, tra i primi a intervenire: “Ci siamo buttati in 5, il padre del bambino era esausto, ma non riuscivamo a estrarre il piccolo. Dovevamo cercarlo con la punta dei piedi tanto era scura l’acqua, alta appena un metro e mezzo. Ho le braccia piene di tagli, abbiamo provato per un’ora”.