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Benigni, non solo consensi: "Monologo riciclato e contro la fede"

Tante polemiche sull'originalità del pezzo di Benigni a Sanremo, il suo cachet e l'apertura "arcobaleno"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Non ci è riuscito nemmeno Roberto Benigni. A mettere tutti d’accordo. Niente da fare, la sua performance di Sanremo, ieri, acclamata nel suo immediato, ha lasciato spazio a più di qualche incertezza che con il passare del tempo si è trasformata in critica. A lui, al suo monologo e a un Festival fin troppo “decristianizzato”. E poi l’ultima polemica: il monologo sul Cantico dei Cantici sarebbe stato riciclato dall’attore toscano da un suo vecchio spettacolo. E la questione del suo cachet da 300mila euro è tornata di moda.

Oltre la battuta su Salvini, Roberto Benigni ha incentrato il suo lungo monologo sul “Cantico dei Cantici“, con l’esegesi e la recitazione della “canzone più bella del mondo” contenuta nella Bibbia. Presentata come un inedito. Eppure qualcuno, come riporta TgCom24, è andato a controllare e pare che il pezzo non sia per niente una “novità per la televisione”.

Pare invece che Benigni avesse già affrontato il tema proponendo alcuni brani tratti dal testo biblico del “Cantico dei Cantici’’, lo stesso portato ieri sul palco dell’Ariston, il 13 febbraio del 2006, alla vigilia di San Valentino, la festa degli innamorati, al Teatro Verdi di Terni.

Stralci di quello spettacolo e di quelle letture da parte di Benigni erano poi state trasmesse dall’emittente Tv Sat2000, controllata dalla CEI, all’interno di uno speciale. E su Youtube quello speciale, introdotto dalla conduttrice Paola Saluzzi, è stato anche caricato ed è tutt’ora disponibile.

Ma le polemiche intorno alla performance da 300mila euro di Roberto Benigni non finiscono qui. Sono in molti a non aver apprezzato la sua lettura spinta, troppo carnale e “arcobaleno” dell’amore “cantato” nel Cantico dei Cantici. Qualcuno ci ha visto anche un ennesimo attacco ai fondamenti della fede cristiana.

Il noto filosofo e opinionista Diego Fusaro si è scagliato contro Benigni dai microfoni di Radio Radio durante la trasmissione “Un giorno speciale”: “Un colpo diretto al cristianesimo, al sacro e alla trascendenza. Un ennesimo passo di chi vuole il popolo sottomesso ai mercati, verso l’annientamento della sacralità”. Ma Fusaro non si è fermato qui allargando le sue considerazioni a tutto il Festival: “Ha cominciato Fiorello vestito da prete di campagna, poi Achille Lauro che ha emulato il san Francesco di Giotto ma con una tutina da 6mila euro suppergiù e ieri Benigni ha trasformato il Cantico in un canto pansessualista e arcobaleno rimuovendo la chiave sponsale dell’unione fisica verso l’innalzamento spiriturale”.

Alpha e Omega. E se l’esperto di comunicazione e blogger Pietro Raffa ha difeso Benigni da chi criticava il lungo e monocorde intervento: “Provate voi a fare 40 minuti di monologo a braccio e poi ne riparliamo”, la giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli ci è andata giù duro: “Dammi 300 000 euro e te lo faccio appesa al lampadario”.

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Fonte foto: Ansa

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