Beniamino Zuncheddu assolto dopo 33 anni di carcere per la Strage del Sinnai: fu errore giudiziario
Beniamino Zuncheddu assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. "È la fine di un incubo", ha commentato l'uomo entrato in carcere a 27 anni
Beniamino Zuncheddu è stato assolto: il pastore sardo in carcere per 33 anni per la strage del Sinnai del 1991, in cui vennero uccisi tre allevatori, è stato prosciolto con formula piena “per non avere commesso il fatto”. Riconosciuto, di fatto, l’errore giudiziario.
- Assolto Beniamino Zuncheddu
- La requisitoria del procuratore
- Il giallo del riconoscimento di Zuncheddu
Assolto Beniamino Zuncheddu
Zuncheddu stava scontando l’ergastolo. Il 59enne di Burcei (Sud Sardegna) è stato prosciolto dai giudici della corte di Appello di Roma nel processo di revisione.
La sentenza è stata accolta da un lungo applauso. “È la fine di incubo”, ha detto Zuncheddu dopo la lettura del dispositivo.
Beniamino Zuncheddu e i familiari.
Zuncheddu era stato scarcerato, dopo 33 anni dietro le sbarre, lo scorso 25 novembre su decisione dei giudici romani in accoglimento della richiesta di sospensione della pena.
Il caso di Zuncheddu ha ricevuto il sostengo di tutta la comunità di Burcei, con manifestazioni e presidi in paese e davanti al tribunale di Cagliari.
In campo anche il Garante regionale delle persone private della libertà personale, Irene Testa, e il Partito Radicale.
La requisitoria del procuratore
Nel corso della sua requisitoria, il sostituto procuratore generale Francesco Piantoni ha dichiarato che si è andati avanti per “30 anni con le menzogne“. Il Pg aveva evidenziato che gli alibi e le dichiarazioni dei testimoni furono inattendibili.
Il giallo del riconoscimento di Zuncheddu
La Repubblica ricostruisce uno dei passaggi chiave che avrebbero portato all’incriminazione di Beniamino Zuncheddu.
Il 12 dicembre scorso si è tenuto il confronto in aula tra Luigi Pinna e Mario Uda. Pinna è marito della figlia di una delle vittime. Il giorno della strage anche lui rimase ferito. Uda invece è uno dei poliziotti che investigò sul caso.
Subito dopo i fatti, Pinna sostenne di non aver riconosciuto l’aggressore. Qualche settimana dopo però cambiò versione e accusò Zuncheddu, che venne arrestato e condannato all’ergastolo. Lo scorso 12 novembre Pinna dichiarò che sarebbe stato Uda a mostrargli la foto di Zuncheddu.
“L’agente di polizia che conduceva le indagini, prima di effettuare il riconoscimento dei sospettati, mi mostrò la foto di Zuncheddu e mi disse che il colpevole della strage era lui”, dichiarò Pinna.
Mario Uda negò seccamente: “Non ho fatto vedere nessuna foto”. “Sono veramente arrabbiato per tutto quello che mi sta piovendo addosso”, aggiunse.