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Beluga intrappolato nella Senna: l'operazione di salvataggio e la morte, il cetaceo non ce l'ha fatta

Salvataggio Beluga: gli esperti lo hanno sollevato dal fiume con una gru, ma il cetaceo non ce l'ha fatta

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Il beluga spuntato qualche giorno fa nella Senna è morto. Nella notte scorsa, attraverso una rete agganciata ad una gru, si è tentato di mettere in salvo l’animale. Purtroppo il cetaceo non ce l’ha fatta.

Il beluga è stato avvistato per la prima volta martedì scorso lungo il grande fiume francese. Dopodiché è rimasto bloccato in una chiusa di circa 125 metri per 25, settanta chilometri a nordovest di Parigi.

L’operazione di salvataggio del Beluga rimasto intrappolato nella Senna

La scorsa notte il cetaceo è stato estratto dall’acqua, grazie a un’operazione coordinata dai vigili del fuoco, dai veterinari e dagli esperti di Sea Sheperd France. Proprio questi ultimi hanno spiegato, tramite un ‘cinguettio’ pubblicato su Twitter, che il beluga in questione era un esemplare di sesso maschile, lungo quattro metri e del peso di circa 800 chilogrammi.

Un’immagine delle operazioni per salvare il Beluga

Eseguiti i test veterinari, cosa è emerso

Dopo il sollevamento dalla Senna, l’animale è subito stato sottoposto ad alcuni test veterinari che non hanno ravvisato segni di alcuna malattia infettiva. Resta da comprendere perché non si sia cibato del pesce che gli era stato dato dopo che le prime osservazioni ne avevano mostrato lo stato di deperimento. Per rimettere in forza il cetaceo, i biologi hanno così deciso di somministrargli un cocktail di vitamine.

Tuttavia il beluga è deceduto poco prima di essere trasferito a Nord dove avrebbe dovuto essere messo in una vasca di acqua salata nella città di Ouistreham, in Normandia. Lo spostamento (di circa 160 chilometri) avrebbe dovuto essere effettuato a bordo di un camion refrigerato allestito appositamente per l’operazione speciale di trasferimento.

Il cetaceo non è riuscito a riprendersi

I test veterinari eseguiti dopo il sollevamento del pesce avevano dato esito positivo, anche se gli esperti avevano immediatamente predicato cautela, spiegando che il cetaceo avrebbe dovuto rimettersi in forze dopo la lunga esposizione all’acqua dolce e all’inquinamento della Senna. Purtroppo non è riuscito a riprendersi.

Domenica scorsa, la presidente di Sea Shepard France, Lamya Essemlali, aveva dichiarato che c’erano “poche speranze” di salvare il pesce, ricordando che a maggio un’orca era morta proprio nella Senna perché rimasta senza cibo.

Resta da chiarire come un beluga sia potuto arrivare in quella zona della Senna, cioè a 3.000 chilometri dal suo habitat naturale.

Fonte foto: ANSA

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